Trovare una cura al melanoma e farlo attraverso tecniche sempre meno invasive è importante. La ricerca, in tal senso ha fatto passi da gigante. In Italia sono aumentati i malati ma sono aumentate anche le speranze di guarigione.
Per affrontare il problema partiamo dalle parole di Alessandro Testori, direttore della Divisione melanomi e sarcomi muscolo-cutanei dell’Ieo per l’Adnkronos Salute:
“Il melanoma oggi fa molta meno paura che in passato – spiega Alessandro Testori, direttore della Divisione melanomi e sarcomi muscolo-cutanei dell’Ieo – perché da qualche anno abbiamo a disposizione cure che permettono di trattare pazienti anche in stadi più avanzati”. Se la curabilità del cancro della pelle più ‘cattivo’ è praticamente decuplicata, è soprattutto “grazie alle cure molecolari e agli anticorpi monoclonali” figli dell’immunoterapia. “Per questo motivo anche noi medici dobbiamo cercare di aiutare i pazienti ad affrontare più serenamente il percorso terapeutico – aggiunge lo specialista – senza accentuare l’ansia che normalmente accompagna questo tipo di diagnosi”.
Poi passiamo ai dati, quelli che raccontano come in Italia sia cresciuto il numero di malati ma siano aumentate anche le speranze di guarigione. E se prima a guarire era soltanto il 5% dei malati, negli ultimi cinque anni si è avuto un netto miglioramento delle cure per cui oggi un malato su due ha la speranza e quasi la certezza, di guarire dal melanoma. Le tecniche di trattamento sono meno invasive e lo saranno sempre più in futuro. Questo lo riferisce il progetto dell’Ieo che spiega come attraverso un test molecolare sarà possibile selezionare i pazienti da avviare alla biopsia del linfonodo sentinella. Da tenere in ampia considerazione.