Quante volte abbiamo sentito dire che i migranti portano le malattie che sono state debellate da anni, anche in Italia? In genere è corsa ai vaccini quando potrebbe essere più semplice prevenire e sottoporre chi arriva nel nostro Paese alle cure e alle vaccinazioni del caso. Con la tessera sanitaria è più facile il monitoraggio.
La tessera sanitaria, quando estesa anche ai migranti, garantisce al sistema sanitario nazionale non soltanto di avere un censimento delle persone in Italia ma anche di tenere sotto controllo epidemie che potrebbero rilevarsi assai perniciose per gli italiani. Ecco come spiega all’Adnkronos Salute Gianfranco Costanzo, dell’Inmp, coordinatore del progetto Care, il progetto di estensione della tessera sanitaria anche ai migranti.
“Il progetto prevede diverse attività, partite in aprile. Tra cui la realizzazione, speriamo entro due mesi, del dispositivo che raccoglie i dati digitali sulla salute del migrante e che è stato sviluppato dal ministero della Salute e dalla croce Rossa. I dati potranno essere letti da altri medici, in caso di necessità, attraverso software attualmente in fase di produzione. Prevediamo di consegnare le prime card, che potrebbero essere in realtà anche dispositivi portatili diversi, come ad esempio pennette Usb, ai primi di agosto”.
Più tutela per la salute dei migranti e più sicurezza sanitaria per le comunità che li ospitano. Si tratta ovviamente una tessera sanitaria elettronica consegnata all’arrivo in Italia ma anche in Europa. Questo è uno dei punti di forza del progetto ‘Care’, guidato dal nostro Paese, attraverso l’Istituto nazionale per la salute, migrazione e povertà (Inmp), e che coinvolge 15 partner di 5 Stati europei (Italia, Grecia, Malta, Slovenia e Croazia).
