I medici che si occupano di chirurgia estetica e lo fanno in privato saranno lieti dei risultati dell’indagine sugli stili di vita del nostro Paese. Sembra infatti che l’abbondanza di snack e l’assenza di moto, siano i principali responsabili dell’aumento della circonferenza della vita.
In pratica si mangia troppo e ci si muove poco, ma questa è una considerazione lapalissiana. Il fatto è che come effetto s’interviene a livello chirurgico per “eliminare i chili di troppo”. A Sorrento, dove gli esperti si sono riuniti per discutere delle tecniche di modellamento e miglioramento corporeo, si è detto:
“Una pancia piatta non è solo un vezzo estetico, ma un vero e proprio indicatore di salute. Sappiamo infatti che il grasso addominale è un tessuto che secerne ormoni e sostanze infiammatorie ed è particolarmente subdolo perché anche nelle persone apparentemente in forma, si può annidare tra i visceri ed esercitare i suoi effetti negativi”, spiega Marco Moraci, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica e ricercatore all’Università di Napoli. “Tanto che la misurazione del girovita è parzialmente indicativa per individuare un rischio in questo senso. Certamente – osserva l’esperto – le persone si sottopongono ad addominoplastica per migliorare il proprio aspetto ma questo ha nel 90% dei casi un effetto collaterale positivo, ossia di indurre e motivare a uno stile di vita più sano, a tenere sotto controllo il peso per mantenere il più a lungo possibile gli effetti positivi dell’intervento”.
L’intervento più gettonato all’estero, che non ha ancora preso piede in Italia è l’addominoplastica inversa che consiste nell’incisione al limite inferiore del solco mammario. In questo modo l’ombelico resta intatto e le cicatrici sono praticamente invisibili.