Sabato ci sarà un appuntamento importante per tutti coloro che tengono al proprio fisico e alla propria salute, sarà infatti celebrata la Giornata Europea dell’Obesità che, come spiega un articolo su un quotidiano nazionale, costa all’UE 200 milioni di euro al giorno.
Paolo Sbraccia, Presidente SIO-Società italiana dell’obesità, in occasione dell’iniziativa, organizzata da SIO con il contributo non condizionato di Novo Nordisk al Senato della Repubblica, di presentazione della Giornata europea dell’obesità che si svolgerà sabato 21 maggio, ha fatto una dichiarazione molto importante che suona proprio come un appello:
L’obesità è una malattia potenzialmente mortale, riduce l’aspettativa di vita di 10 anni, è causa di disagio sociale e spesso, tra bambini e adolescenti, favorisce episodi di bullismo, che più volte le cronache hanno riportato. Eppure, l’Italia e l’Europa, sino ad oggi, hanno guardato altrove.
Riconoscere l’obesità come malattia cronica significherebbe invece avere maggiori strumenti per combatterla. Bisogna però rispondere all’appello che arriva dal mondo scientifico e dal mondo politico, attivandosi in Italia e poi anche in Europa. In Italia è stato già manifestato interesse per l’argomento. Un gruppo di Parlamentari europei di tutti gli schieramenti politici, guidati dal maltese Alfred Sant,, comprendente anche Enrico Gasbarra, Fabio Massimo Castaldo e Giovanni La Via ha promosso questa iniziativa, una
«dichiarazione scritta” che invita Commissione europea e Consiglio d’Europa “ad agire in vista di un riconoscimento armonizzato, a livello europeo, dell’obesità come malattia cronica”. Il documento, inoltre, sottolinea come “stante la situazione, vi è l’urgente necessità di riconoscere l’obesità come malattia, onde garantire una migliore mobilitazione delle risorse quando si tratta di prevenzione, cura e assistenza».