HIV, Tbc e malaria potrebbero essere sconfitte? Forse, ma prima dovrebbero superare l’ostacolo rappresentato dalla resistenza ai farmaci che mette a rischio milioni di vite. L’allarme viene lanciato da Mark Dybul, direttore del Global Fund, a Roma per partecipare al convegno The Contribution of the Global Fund to Global Health.
Possiamo fermare le epidemie di Hiv, Tbc e malaria in tutto il mondo entro il 2030. Già entro il 2020 riusciremo a eliminare la malaria in 21 paesi ma se non riusciremo a intervenire in tempi rapidi il rischio è la farmacoresistenza. Questo accade quando non si utilizzano in modo corretto i medicinali, quando le cure vengono interrotte improvvisamente o se non vengono date le dosi adeguate
► AIDS, LE DONNE SI AMMALANO PIÙ DEGLI UOMINI
A minacciare la salute globale non c’è solo l’antibioticoresistenza, ma anche la resistenza a quei farmaci che curano milioni di malati di malaria, Aids e tubercolosi. Parallelamente a questo, c’è ancora molto da fare per tutelare la salute globale. Nel mondo sono 400 milioni le persone che non hanno nemmeno accesso ai servizi sanitari di base. Nei paesi con condizioni di vita precaria, un mancato approvvigionamento di medicinali può avere conseguenze molto negative, come sottolinea Françoise Barré-Sinouss, ricercatrice dell’Institut Pasteur di Parigi che per i suoi studi sull’Aids ha ricevuto il Premio Nobel nel 2008:
Può accadere che si sviluppi una forte resistenza ai farmaci se una persona decide di interrompere la cura per motivi personali o se si trova in una situazione dove non arrivano i farmaci. E’ facile che succeda una cosa del genere in paesi dove i Sistemi sanitari non funzionano bene o dove ci sono anche problemi che riguardano le vie di comunicazione. Sono a rischio paesi come, ad esempio, il Cameroun o l’Uganda. E’ un problema nelle zone di guerra. Si sviluppa farmacoresistenza ai trattamenti in vigore contro Hiv e Tbc. Dobbiamo continuare a curare le persone, altrimenti sprecheremo un lavoro durato anni e anche i soldi investiti dai governi
Foto | Thinkstock