L’amore per il caffè è questione di geni

di Redazione Commenta

L’amore per il caffè è una mera questione di geni: c’è dunque chi nasce più predisposto e chi, invece, non viene alla luce destinato ad avere una passione smodata per questa bevanda tipicamente italiana. Ad affermare la correlazione tra geni e passione per il caffè è uno studio condotto dall’IRCCS Burlo Garofolo (l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico materno-infantile del Friuli Venezia Giulia), dall’Università di Trieste e dall’Università di Edimburgo, pubblicato il 25 agosto sulla rivista Scientific Report.

TUMORI, IL CAFFÈ NON È CANCEROGENO 

Paolo Gasparini, Responsabile della Struttura Complessa di Genetica Medica del Burlo, nel corso della ricerva ha individuato un gene che risulta essere collegato al consumo di caffè. Coloro che mostrano nel proprio DNA una variazione nel gene PDSS2 tendono a bere meno caffè, perché il gene riduce l’abilità delle cellule a scomporre la caffeina, mantenendola più a lungo nel sangue. Gli altri, invece, necessitano di questa bevanda con più frequenza.

COMBATTERE LA CELLULITE A COLPI DI CAFFÉ

E proprio il professor Paolo Gasparini afferma in proposito allo studio da lui coordinato:

Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo e una delle fonti primarie di assunzione di caffeina. Gli studi che stiamo effettuando sono collegati al ruolo del caffè nell’economia e per la salute delle persone: abbiamo iniziato a comprendere meccanismi chiave, ma molto c’è ancora da fare. Il nostro metodo di studio ha permesso di evidenziare le correlazioni tra genetica e caffè, e vi sono ulteriori elementi da approfondire

Foto | Thinkstock

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