Le malattie cardiovascolari sono ancora una delle prime cause di morte nel mondo. Il nostro Paese non fa eccezione in queste tristi statistiche. Oggi si torna a parlare della salute del cuore in corrispondenza del terremoto: meglio sapere come comportarsi che avere paura, visto che a rischiare è soprattutto il cuore!
Avere paura del terremoto contribuisce ad aumentare anche il rischio di ammalarsi di cuore, di avere un infarto o un altro problema legato al sistema cardiovascolare. A dirlo con un po’ di preoccupazione sono i 35mila cardiologi provenienti da 140 Paesi riuniti dal 27 al 31 agosto a Roma per il Congresso della European Society of Cardiology.
“Si tratta di un fenomeno che si verifica anche in soggetti precedentemente sani” avverte Leonardo Bolognese, Direttore Cardiologia ospedale di Arezzo e Local Press Coordinator di Esc 2016 “se è immediata la correlazione con sintomi psichici come ansia, depressione e disturbi post-traumatici, attacchi di panico, insonnia, cefalea é intuitiva: uno studio della Cornell University ha evidenziato alterazioni delle aree cerebrali deputate alla paura nelle vittime rispetto ai soggetti non esposti”.
In pratica quando si ha paura di qualcosa, per esempio del terremoto, o quando si è terrorizzati da un evento, nella fattispecie un evento sismico, ci si stressa. Lo stress attiva un sistema d’allarme che resta attivato per tutta la durata della paura. Questo sistema si traduce in una secrezione di alcuni ormoni come adrenalina, noradrenalina e glucocorticoidi, nonché nell’aumento della pressione e nell’intensificazione del battito cardiaco.
Il problema è nel protrarsi nel tempo di questo sistema d’allarme che affatica il cuore i vasi sanguigni che cominciano ad inspessirsi. Un ispessimento delle pareti del ventricolo sinistro è considerato un maker clinico per chi ha problemi di cuore.