I disturbi alimentari non devono mai essere sottovalutati soprattutto se colpiscono i giovani e le giovani adolescenti. Ma come si riconoscono e come si gestiscono? Ad aiutare i genitori nell’interpretazione corretta della situazione ci ha pensato l’associazione Nutrimente che ha dato vita a Teen Nutritional Help.
Il perché sia uno sportello di ascolto e di aiuto dei genitori è facile da intuire: i genitori sono i primi ad essere colpevolizzati di quel che accade al corpo dei figli. Se hanno un’alimentazione sbagliata è sempre colpa dei genitori. È necessario pertanto portare in campo un atteggiamento preciso e consapevole.
Teen Nutritional Help nasce con questi obiettivi ed è uno sportello telefonico attivato dall’associazione di prevenzione, cura e conoscenza dei disturbi del comportamento alimentare “Nutrimente”. Attraverso questo servizio le famiglie sono chiamate a confrontarsi gratuitamente con gli esperti e affrontare il problema dei figli, ragazzi che comunque hanno bisogno di un supporto.
Il servizio è stato lanciato nel periodo estivo perché proprio nei mesi caldi si riacutizzano le patologie alimentari. La richiesta di aiuto può essere inviata in maniera molto semplice descrivendo il problema in un’email da inviare all’indirizzo [email protected]. La psichiatra Sara Bertelli, presidente dell’Associazione Nutrimente Onlus, spiega:
“Teen Nutritional Help nasce con l’intenzione di aiutare soprattutto i genitori dei ragazzi colpiti da disturbi alimentari ad affrontare la problematica nel modo più corretto. Numerosi studi che riguardano questo disturbo, mettono in luce alcune caratteristiche familiari che possono contribuire alla loro insorgenza durante l’adolescenza. Entrambi i genitori, infatti, in epoca adolescenziale, sono chiamati a mantenere un sottile equilibrio fra cure affettuose e accettazione dell’autonomia. Questo può talvolta sfociare in un aspro criticismo o in comportamenti iperprotettivi che scoraggiano l’indipendenza. In un momento di cambiamenti corporei e di costruzione della stima di sé, il dialogo in famiglia assume dunque un ruolo fondamentale. Il cibo e la cura di sé può divenire per i giovani un terreno di battaglia, uno strumento con il quale segnalare i propri disagi, le proprie proteste o insoddisfazioni”.