Consumare più acido folico: è questo quanto emerge da un recente congresso di SIN – Società Italiana di Neonatologia – che ha avuto luogo nei giorni scorsi. L’appello è rivolto soprattutto alle donne in età fertile: l’acido folico è importantissimo in gravidanza perché in grado di abbassare di un bel po’ il rischio di incappare in malformazioni neonatali.
Ma ancora oggi sono troppe coloro che sottovalutano l’importanza di una assunzione corretta di acido folico anche quando in progetto c’è l’idea di rimanere incinta. Secondo i dati emersi al congresso sopra menzionato, solo il 30% delle donne attua la profilassi volontaria con acido folico, raccomandata dal momento in cui iniziano a programmare una gravidanza, che non si è dimostrata sufficiente a ridurre l’incidenza di queste patologie.
Tra le più importanti e frequenti anomalie congenite del sistema nervoso centrale (SNC) vi sono i difetti del tubo neurale (NTD) rappresentati precipuamente da spina bifida, anencefalia ed encefalocele, gravi quadri patologici che si creano durante lo sviluppo embrionario, per alterazioni della chiusura del tubo neurale. Ogni anno, solo in Europa circa 5.000 feti sono affetti da spina bifida e, secondo stime dell’Istituto Superiore di Sanità, almeno 200 in Italia. Con l’affinarsi delle tecniche ecografiche e dei programmi di sorveglianza prenatale, molti di questi casi vengono riconosciuti in utero e considerati per l’interruzione volontaria della gravidanza. Queste patologie possono essere incompatibili con la vita già in epoca neonatale, o estremamente invalidanti con esiti cognitivi e neuro-motori: alterazioni del controllo degli sfinteri, manifestazioni epilettiche, difetti del tono muscolare e neurosensoriali, paralisi cerebrale
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