Chi è malato di tumore al polmone deve molto spesso fare fronte a cicli di cure davvero molto duri che mettono a repentaglio la qualità della vita. Proprio questo aspetto, ovvero la possibilità di poter condurre un esistenza quanto più normale possibile nonostante la presenza della malattia, è stato ampiamente affrontato nel corso di un congresso a Vienna dove si è parlato di tumore al polmone e immunoterapia con pembrolizumab.
Questo farmaco sarebbe infatti in grado di migliorare la qualità di vita del paziente malato di tumore al polmone, consentendogli di portare a termine quelle azioni che, per un paziente in cura con la tradizionale chemioterapia, diventano davvero molto complicate.
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Proprio al congresso viennese è stato presentato lo studio Keynote-024 che ha arruolato 305 pazienti in cura con pembrolizumab: i risultati sono stati definiti clinicamente significativi. Cesare Gridelli, direttore dell’Oncologia medica dell’ospedale Moscati di Avellino, che ha preso parte allo studio sopra menzionato con alcuni malati, ha affermato:
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Con dati altrettanto significativi sulla qualità di vita dei pazienti trattati con pembrolizumab in prima linea e infatti abbiamo notato dei miglioramenti generali dello stato di salute, e una riduzione di sintomi invalidanti, come fatigue, dolore, astenia. Così come un certo rallentamento del deterioramento delle condizioni di salute. Infine, ed è importante, per la prima volta a questa terapia immunoterapica si è aggiunto anche il tassello specifico della qualità di vita dei malati
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