L’osteoporosi causa livelli più elevati di mortalità negli uomini rispetto alle donne: è questo che afferma lo studio OFELY che ha visto collaborare i ricercatori dell’Inserum UMR 1033 e quelli della Università di Lione, coordinati da Elisabet Sornay-Rendu.
Pur essendo una malattia che di media colpisce più le donne, specialmente nel periodo della menopausa, l’osteoporosi si rivela più pericolosa per gli uomini che, curiosamente, si ammalano in età più tarda. Le conseguenze della osteoporosi, però, come rivela lo studio appena citato, sono troppo spesso sottovalutate. Ecco spiegato allora il motivo per cui tante fratture, che magari potrebbero essere preventivamente evitate, si verificano con molta frequenza (quelle al femore e al polso sono tra le più frequenti).
Questa malattia potrebbe insomma essere diagnosticata nella maggior parte dei casi con un certo anticipo, semplicemente studiando le ossa che ne vengono colpite e che, indebolendosi, sono più soggette a fratture. Affermano gli scienziati che hanno condotto lo studio:
L’alterazione della microarchitettura ossea, in particolare a livello della struttura trabecolare del radio, potrebbe essere un campanello di allarme importante che potrebbe alla lunga evitare anche la comparsa di fratture
L’osteoporosi crea inoltre più alti livelli di mortalità negli uomini che però, come già anticipato, scoprano la malattia più in ritardo rispetto alle donne. Ma le conseguenze sono spesso pesanti e possono determinare anche la morte in una percentuale più alta rispetto a quella riscontrata per le donne.
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