Il 12 aprile si celebra la Giornata Nazionale contro la Trombosi, malattia molto pericolosa che si stima sia la causa del 45% delle morti in Europa. La speciale giornata dedicata a questa patologia è una occasione per far conoscere i fattori di rischio e far sapere qualcosa di più di questo disturbo.
La dottoressa Lidia Rota Vender, presidente di ALT, elenca i principali fattori di rischio:
I fattori che concorrono alla diffusione dell’epidemia di malattie da trombosi, come Infarto, Ictus, Embolia, sono moltissimi: età, pigrizia, alimentazione sbilanciata in termini di quantità e qualità, diabete, obesità, aterosclerosi, fumo e droghe, disturbi del ritmo del cuore come la fibrillazione atriale. Tutte situazioni che, progressivamente e inesorabilmente, danneggiano il nostro sistema vascolare, portando alla formazione di trombi. E la genetica: famiglie nelle quali si sono verificati eventi vascolari in età precoce subiranno con maggiore aggressività il danno causato dai fattori di rischio legati allo stile di vita. Ma, se la genetica non si può cambiare, lo stile di vita sì. E uno stile di vita intelligente che modifichi i fattori di rischio che aggrediscono il sistema cardio e cerebrovascolare permette di evitare le malattie da Trombosi, almeno in un caso su tre. Facciamolo insieme, diamo un #saltodiqualità alla nostra vita
E Paola Santalucia, vicepresidente di ALT, aggiunge:
Negli ultimi 25 anni il numero di nuovi casi di malattie cardiovascolari è in aumento – dati pubblicati European Cardiovascular Disease Statistics 2017: più di 85 milioni di persone in Europa è affetto da una malattia cardiovascolare con un incremento drammatico sui costi sanitari. La stima dei costi in Europa è di 210 miliardi di euro, pari al 33% del budget dell’Unione Europea per il 2017. L’Italia si colloca in una posizione intermedia con dati di mortalità per tutte le cause cardiovascolari, sia per le donne che per gli uomini, peggiori rispetto a quelli del Regno Unito e della Francia e migliori di quelli dei Paesi dell’Europa dell’Est. Le donne si ammalano e muoiono di più sia per infarto che per ictus
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