La Carta dei Diritti e dei Doveri della persona con obesità cercherà, nell’intenzione dei proponenti, di occuparsi del problema.
L’obesità è un grande problema, che crea patologie importanti e accorcia la vita. I medici sono sempre più pressanti sull’alimentazione, perché è ormai riconosciuto che il mondo occidentale si sta ammalando per “troppo benessere”.
Un’alimentazione sbagliata sta accorciando la vita a molte persone, oltre che a rappresentare un costo importante per le nazioni, e non solo in termini economici. In Italia si calcola che il 30% della popolazione è sovrappeso, e il 10% è obesa. E proprio su quel 10% che si concentra la campagna di informazione e lo sforzo della sanità pubblica. E di quella percentuale preoccupa molto la parte di chi soffre di diabete, il 66%.
Gli Stati vogliono iniziare ad agire fin da subito, perché oggi l’obesità è considerata una patologia seria da prevenire fin dalla tenera età. È importante agire fin dall’infanzia, perché da grandi molte patologie derivanti dall’obesità sono già in fase avanzata.
Così oggi è stata firmata la Carta dei Diritti e dei Doveri della persona con obesità, da 15 società scientifiche.
La carta e l’obesità
Oggi si stima che il 13% delle morti sia dovuta all’obesità, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. I dati dicono che negli ultimi 40 anni, nel mondo occidentale, l’obesità è triplicata. L’Italian Obesity Barometer Report dice che ben18 milioni di adulti in Italia sono sovrappeso, e 5 milioni obesi. Dopo il fumo, l’obesità è considerata il secondo fattore di rischio per i tumori.
La Carta dei Diritti e dei Doveri della persona con obesità cercherà, nell’intenzione dei proponenti, di occuparsi del problema. Una scelta bizzarra, che il presidente IO-Net, Giuseppe Fatati, spiega così:
“Gli interventi di prevenzione, portati avanti fino ad ora, si sono dimostrati inefficaci perché basati sul paradigma della responsabilità personale quindi sul fatto che il soggetto ingrassa perché non rispetta le regole. Al contrario la comunità scientifica concorda sul fatto che l’obesità sia una condizione complessa che deriva dall’interazione di fattori genetici, psicologici e ambientali. In molti casi, purtroppo, la persona con obesità è vittima di stigma sociale e mediatico che finisce per condizionare la propria qualità di vita. Per questo va considerata una priorità nazionale a livello sanitario, politico, clinico e sociale”.
Riconoscere l’obesità come malattia cronica significa aiutare queste persone con vari mezzi. Si chiede di ridefinire il ruolo degli specialisti e dare pieno accesso ai trattamenti dietetici e alimentari, farmacologici e chirurgici, in un Piano Nazionale sull’obesità.