Dopo una giornata passata troppo tempo seduti o in movimento si può arrivare la sera ad avere gambe gonfie e doloranti. Gli anziani però soffrono di questo disturbo anche per altre ragioni, scopriamo quali.
I dolori alle gambe sono molto diffusi, ma si presentano soprattutto, e più frequentemente, in età avanzata. Essi sono solitamente motivati da traumi o da diverse patologie, degenerative e non, che possono essere legate anche a un certo stile di vita (attività fisica, alimentazione e tabagismo) mantenuto a lungo nel tempo.
Approfondiamo allora le 3 principali cause dei dolori alle gambe negli anziani.
1. Traumi
I traumi sono di natura accidentale in quanto possono essere dovuti a una caduta, a un forte urto diretto o a un movimento errato. Essi possono danneggiare, più o meno gravemente:
- le ossa (nel caso di fratture o rotture),
- le articolazioni (nel caso di lussazioni, distorsioni, rotture dei legamenti)
- i muscoli (nel caso di stiramenti muscolari, rotture tendinee, ecc.).
I traumi sono facilmente diagnosticabili a tutte le età, ma negli anziani il risanamento delle parti lese avviene più lentamente. Quindi, durante questa fase delicata, l’anziano andrà seguito con attenzione.
2. Patologie osteo-articolari
Si tratta di malattie che colpiscono l’apparato locomotore, composto essenzialmente da ossa, muscoli e articolazioni. Queste ultime sono zone, spesso ricoperte da cartilagine, che connettono due o più ossa, stabilizzandole mediante legamenti e donandogli o meno mobilità. A muovere le articolazioni sono, invece, i muscoli che si congiungono all’osso tramite i tendini.
Tali patologie, dunque, sono classificate a seconda degli organi del movimento che vanno a coinvolgere (anche se i sistemi sono strettamente collegati tra loro e quindi i problemi di uno vanno a ripercuotersi facilmente sull’altro e viceversa).
Le più comuni in età avanzata sono:
- l’osteoporosi, una malattia degenerativa delle ossa che si manifesta soprattutto nelle donne in periodo post-menopausa e negli uomini anziani. Essa consiste nella riduzione della densità ossea (maggiore fragilità) e può agevolare la frattura, in tal caso in particolare del femore.
- l’artrosi, una malattia degenerativa cronica delle articolazioni che insorge soprattutto dopo i 50 anni. Le strutture articolari più frequentemente colpite sono quelle maggiormente sollecitate dal peso e dall’attività, tra cui, appunto, le ginocchia (oltre a colonna vertebrale, anche e piedi). Essa consiste nell’usura della cartilagine articolare che va assottigliandosi sempre di più, ed è seguita da deformità ossee (causa principale del dolore e dei sintomi specifici dell’artrosi) con rischio di ernie.
- le miopatie, tendinopatie e neuropatie perlopiù di natura infiammatoria, malattie che riguardano, rispettivamente, i muscoli, i tendini e i nervi.
Fattore comune a tutte queste il dolore (acuto, cronico) e la disabilità (temporanea, permanente) a causa di rigidità e limitazione nei movimenti.
3. Patologie vascolari
Il sistema cardiovascolare è composto da tre elementi: il cuore, che pompa il sangue, che, a sua volta, scorre nel corpo attraverso i vasi sanguigni. La circolazione continua del sangue è fondamentale per la nostra esistenza. Dunque, i problemi circolatori non vanno assolutamente sottovalutati.
Le patologie vascolari più comuni negli anziani e legate agli arti inferiori sono:
- l’arteriopatia periferica, una malattia che colpisce il 20% dei soggetti di età superiore a 75 anni. Di solito si manifesta con claudicatio intermittens, ossia dolore alle gambe che si scatena non appena ci si muove e che si allevia con il riposo.
- la trombosi, una malattia molto pericolosa (può portare alla morte) causata da un trombo, ossia un coagulo di sangue, che si viene a creare nei vasi sanguigni dove rallenta o, nel peggiore dei casi, ostruisce la normale circolazione. Essa tende a manifestarsi in un solo arto. La gamba interessata risulterà più calda e presenterà gonfiore ed edema, fino al rischio di cancrena.
- l’aterosclerosi, una malattia che consiste nell’indurimento delle pareti delle arterie a causa dell’accumulo e della calcificazione di lipidi. Essa si aggrava con il passare del tempo e dai 40 anni in poi aumenta il rischio di infarto e ictus (preceduti da intorpidimento o debolezza improvvisa degli arti, difficoltà di parola o balbettio insolito).
- le vene varicose, una malattia delle valvole venose. Il sistema venoso superficiale diventa progressivamente sempre meno efficace nel drenare il sangue dalle gambe verso il cuore, favorendo il reflusso del sangue verso il basso (per forza di gravità) nei tessuti. Di conseguenza le vene si dilatano apparendo tortuose e in rilievo (problema estetico). I sintomi sono: prurito, pesantezza, gonfiore e dolore alle gambe lungo il decorso delle vene con possibilità di crampi notturni al polpaccio. Come complicazioni, possono verificarsi: trombosi, flebiti o insufficienza venosa cronica.
Tutte le cause viste limitano notevolmente le capacità funzionali e la qualità della vita, impedendo spesso di compiere le normali attività quotidiane.
Nel caso di dolore forte o protratto nel tempo (senza cenni di miglioramento) e di presenza dei sintomi più gravi, bisogna subito rivolgersi a un medico che effettuerà i dovuti controlli per giungere alla diagnosi e, di conseguenza, applicare il trattamento più consono.