Approfondiamo il tema della chirurgia plastica ai tempi del COVID-19, in relazione ad un trend in crescita anche in Italia
Chirurgia plastica, un settore sempre all’avanguardia
L’impatto di un’economia mondiale sulle nostre vite, sulla medicina e sulla chirurgia plastica è incommensurabile. Internet ha facilitato il libero flusso di informazioni, estendendo in modo esponenziale il potere delle vie tradizionali di formazione professionale (ad esempio, pubblicazioni e riunioni). Ciò che manca ancora ai medici del settore è il dialogo, così essenziale per sviluppare idee e pensieri per concetti innovativi. Quindi, un incontro in cui i chirurghi plastici di tutto il mondo possono incontrarsi e discutere di queste innovazioni è atteso da tempo.
I chirurghi plastici – come Antonio Ottaviani chirurgo plastico a Roma – sono forse già alcuni dei più internazionali nella professione medica. Mentre altre specialità chirurgiche hanno subito un declino a causa dei timori dei pazienti all’esposizione al COVID-19 durante la pandemia, alcuni chirurghi plastici stanno vedendo una maggiore domanda per i loro servizi.
Nel 2019 sono state eseguite circa 18,1 milioni di procedure cosmetiche (sia chirurgiche che minimamente invasive). Sebbene non ci siano ancora dati sul numero di procedure eseguite nel 2020, è stato riferito che il 64% dei chirurghi plastici aveva visto un aumento delle consultazioni dei pazienti attraverso la telemedicina. Le procedure cosmetiche più comuni nel 2019 sono state liposuzioni, addominoplastica e aumento del seno. Tuttavia, il Botox ovvero l’iniezione per correggere le rughe, è il trattamento cosmetico più richiesto durante la pandemia da COVID-19.
Pertanto, sembra che più pazienti stiano spostando la loro attenzione alle procedure da sotto il collo a sopra il collo. Alcuni chirurghi ritengono che un aumento delle videochiamate, insieme a un recupero flessibile dovuto agli ordini di soggiorno a casa, possa portare a una maggiore domanda di procedure facciali.
Chirurgia plastica: definizione e differenze
“Sebbene sia la chirurgia estetica che la chirurgia plastica si occupino del miglioramento del corpo di un paziente, le filosofie generali che guidano la formazione, la ricerca e gli obiettivi per i risultati del paziente sono diverse”.
La chirurgia plastica è definita infatti come una specialità chirurgica dedicata alla ricostruzione di difetti del viso e del corpo dovuti a disturbi alla nascita, traumi, ustioni e malattie. La chirurgia plastica ha lo scopo di correggere aree disfunzionali del corpo ed è, per definizione, di natura ricostruttiva.
Tipi di procedure di chirurgia plastica:
- Ricostruzione del seno
- Operazione di riparazione delle ustioni
- Riparazione dei difetti congeniti: palatoschisi, riparazione dei difetti degli arti
- Ricostruzione degli arti inferiori
- Chirurgia della mano
- Chirurgia di revisione della cicatrice.
Infatti, nel 1999, l’American Society of Plastic and Reconstructive Surgeons ha cambiato il suo nome in American Society of Plastic Surgeons per comunicare in modo più forte il messaggio che chirurghi plastici e ricostruttivi sono la stessa cosa.
Chirurgia estetica, l’importanza di affidarsi a dei specialisti
Quando si verificano effetti collaterali, come lividi, arrossamento, gonfiore, irregolarità della pelle, di solito sono minori e scompaiono da soli. Tali eventi avversi minori si sono verificati in meno dell’1% dei pazienti.
Per molti anni si è avuta la percezione che le procedure cosmetiche minimamente invasive fossero più sicure delle procedure cosmetiche più grandi e invasive.
Gli studi precedenti sono stati piccoli (in genere un medico ha esaminato i propri dati) e retrospettivi, in cui ai professionisti viene chiesto di guardare indietro negli ultimi anni per determinare le complicanze. Questo approccio tende a sottostimare perché i medici non riescono a ricordare tutti i casi e tutti i pazienti, nonostante tentino di stare attenti e di essere accurati nelle loro risposte statistiche.