Dolori articolari, rischio gotta e alimentazione. Cause della gotta, sintomi, diagnosi e prevenzione – La gotta, una patologia che sembrava ormai scomparsa, sta tornando e preoccupa i medici. La causa principale del ritorno della gotta dipende soprattuto dalle nostre abitudini alimentari.
Secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal, la gotta è infatti oggi più diffusa che in passato. Ma se un tempo si pensava che la gotta dipendesse da una dieta ricca di proteine animali, oggi sul banco degli imputati ci sono gli ZUCCHERI: in genere nella nostra alimentazione ce ne sono troppi, anche perchè a volte si nascondono in alimenti insospettabili.
Le bevande zuccherate ad esempio sono bombe di fruttosio, uno zucchero che al pari del saccarosio e dei dolci può far aumentare la quota di acidi urici nel sangue.
Basta bere 2-3 soft drink al giorno per far aumentare il pericolo di gotta dell’ 85%. Sono proprio gli acidi urici, sostanze di rifiuto che derivano dal tourn over delle cellule del corpo e dal metabolismo di alcuni alimenti, a scatenare la gotta.
Di solito l’ organismo provvede ad eliminare gli acidi urici con le urine, ma quando non ce la fa e lo smaltimento si rallenta, gli acidi urici si concentrano nel sangue e nei tessuti e, nel tempo, possono dare il via a un attacco.
SINTOMI DELLA GOTTA E DOLORI ARTICOLARI: gli acidi urici si depositano sotto forma di minicristalli nelle articolazioni e come punte di spilli le irritano. Nel bersaglio c’ è soprattutto la prima articolazione dell’ alluce: nel pieno della notte e senza preavviso si arrossa e si gonfia provocando un dolore così lancinante da rendere insopportabili perfino le lenzuola.
Nel mirino però non ci sono solo le articolazioni: gli acidi urici possono accumularsi nei reni causando calcoli, oppure nel tessuto sottocutaneo creando noduli.
PREVENZIONE DELLA GOTTA: per prevenire la gotta basta qualche piccola attenzione a tavola. I soft drink zuccherati vanno consumati non più di un paio di volte a settimana, lo stesso vale per i dolci (compreso il tanto amato cornetto a colazione!). Attenzione anche a non abusare dei frutti ad alto contenuto di fruttosio come fichi, uva, cachi e ciliegie. Meglio limitare la carne rossa a 2-3 volte la settimana.
Chi invece fa parte di una categoria a rischio con predisposizione alla gotta, oppure ha valori sballati di uricemia deve considerare uno strappo alla regola il consumo dei cibi sopra citati che vanno evitati se non addirittura eliminati nei casi a rischio. Inoltre chi è a rischio gotta deve eseguire l’ esame del sangue preventivo (l’ uricemia) per dosare la quota di acidi urici, anche quando non ha nessun dolore articolare. Solo il 10% di chi ha un’ uricemia alta si ammala di gotta, è quindi molto importante la prevenzione e il controllo medico.
SOGGETTI A RISCHIO GOTTA: per alcune persone il pericolo di ammalarsi di gotta è più alto, soprattutto nei casi in cui:
– in famiglia cìè già qualcuno ammalato di gotta; in questo caso la probabilità di avere lo stesso problema aumenta del 30%
– dopo la menopausa soprattutto se si è in sovrappeso e ci si muove poco
– se si soffre di diabete; in questo caso si ha una minore tolleranza agli zuccheri.