Il colpo della strega, ovvero un episodio di lombalgia acuta, di solito arriva dopo un movimento insolito, forzato o comunque scorretto, ma può comparire anche alla mattina appena svegli quando ci si alza dal letto di scatto oppure per un colpo di freddo. Al dolore si accompagna una sensazione di rigidità lungo il tratto lombare della colonna, dovuta all’eccessiva contrattura dei muscoli. Più frequente tra i 30 e i 40 anni, il colpo della strega se ne va spontaneamente in circa tre giorni, anche se la schiena rimane indolenzita per qualche settimana. Attenzione però, perché se durante la fase acuta non si interviene nel modo corretto, si rischia di peggiorare la situazione.
La cosa più giusta da fare è rimanere nella posizione che ha provocato il dolore. Di solito è un atteggiamento spontaneo, ma ci sono anche quelli che, per istinto, si rialzano subito, non pensando che così facendo sottopongono la schiena a un’altra forzatura, con il rischio di provocare lesioni più gravi.
Cercare di raggiungere un punto di appoggio e, appena possibile, mettersi a letto e stare a riposo per un giorno, due al massimo. Oltre le 48 ore, l’immobilità assoluta può essere nociva, perché i muscoli della schiena tendono a indebolirsi ancora di più.
Inevitabile il ricorso ai farmaci per circa tre giorni. Il dolore alla schiena può essere attenuato grazie al paracetamolo, analgesico ben tollerato dall’organismo, eventualmente associato a un miorilassante, che aiuta a distendere la muscolatura. Si può prendere una compressa di paracetamolo ogni 12 ore, mentre il miorilassante va assunto preferibilmente alla sera, perché come effetto collaterale può dare sonnolenza.
Dopo un paio di giorno è possibile, anzi consigliato, ricominciare a muoversi. Per alzarsi dal letto, mettersi prima su un fianco e poi appoggiare i piedi a terra con movimenti lenti e graduali. Per qualche settimana evitare sforzi che coinvolgono i muscoli della schiena. In questa fase risultano utili massaggi decontrattuali eseguiti da un fisioterapista e/o esercizi mirati di ginnastica dolce o stretching, per rinforzare la muscolatura addominale.
Se il dolore alla schiena non passa dopo una settimana nonostante i farmaci oppure se gli episodi di lombalgia acuta sono frequenti, è meglio indagarne le cause sottoponendosi ad alcuni esami, come la risonanza magnetica, la tac o radiografie della colonna vertebrale, a discrezione del medico curante.
Qualora i sintomi e le indagini diagnostiche pongano dubbi, può essere consigliato un controllo specialistico: il colpo della strega può essere la spia di un problema più serio, come la spondilolistesi, cioè lo scivolamento in avanti di una vertebra rispetto a quella sottostante, o una discopatia, ovvero una degenerazione dei dischi intervertebrali che non riescono più a svolgere la loro funzione di ammortizzatori. In questo caso la situazione più frequente è l’ernia del disco, che si verifica quanto la parte interna (nucleo) di un disco che sta tra le vertebre del tratto lombare della colonna fuoriesce dalla sua capsula fibrosa, comprimendo le radici nervose.