È un piercing semplice e banale, ma se non è fatto un modo corretto, i rischi sono dietro l’angolo. Di buono c’è che oggi esistono orecchini studiati per evitare inconvenienti. Quando i lobi o la cartilagine del padiglione vengono bucati per inserire l’orecchino, il forellino può rappresentare una porta d’ingresso per i germi presenti normalmente sulla pelle, come gli streptococchi e gli stafilococchi. Ciò si verifica quando non vengono rispettate regole igieniche, come nel fai da te, o quando ci si affida a personale improvvisato.
A volte i germi diventano aggressivi e causano un’infezione che si manifesta con arrossamento, gonfiore e dolore. Nei casi più seri si forma il pus e il medico prescrive un antibiotico locale per bocca. Non è un pericolo improbabile, perché questa zona è ricca di batteri; prevenire l’infiammazione non sempre è possibile, in quanto è una reazione della cute a qualcosa che ritiene estraneo: gli orecchini.
Le allergie
I buchi nell’orecchio possono favorire la comparsa di allergie, in particolare se si porta un orecchino d’argento o di bigiotteria. I materiali di cui sono fatti possono contenere nichel o altre leghe metalliche, a cui sempre più persone si sono sensibilizzate. Entro poco tempo dal contatto con certi materiali, la pelle reagisce diventando rossa e pruriginosa, per poi coprirsi di piccole bollicine piene di un liquido limpido. Si tratta di segni inconfondibili di una dermatite da contatto, una reazione allergica della pelle che non tollera oggetto realizzati con alcune leghe metalliche.
Orecchini al nichel, molto meglio
Per non correre rischi, usare orecchini con la scritta “nichel free” oppure d’oro, perché questo metallo non dà quasi mai luogo a problemi a contatto con la cute. Diverso è il discorso per quelli di bigiotteria: andrebbero portati per poche ore al giorno, dopo esser stati ben puliti.
I cheloidi
In una certa percentuale di persone, nel punto dove è stato fatto il foro, può comparire un cheloide, cioè un’anomala formazione di tessuto, dovuta a una cicatrizzazione abnorme della ferita. Nella maggior parte dei casi, queste formazioni hanno dimensioni simili a quelle di un chicco di caffè e, anche se non provocano particolari disturbi, senza dubbio sono antiestetiche. Le cause della loro comparsa sono spesso dovute a difficoltà di cicatrizzazione della ferita, mentre altre volte compaiono con maggior facilità nelle persone con problemi di fragilità dei vasi sanguigni più piccoli.
Cosa fare per ridurre i cheloidi
Possono essere eliminati soltanto con una serie di iniezioni o con la terapia compressiva. Le iniezioni sono a base di cortisone e vengono fate direttamente sul cheloide, facendo così ridurre le sue dimensioni. La terapia compressiva, invece, consiste nell’applicare per alcuni giorni piccole morse che, premendo sul cheloide, lo riducono di dimensione, fino a farlo scomparire.