La frequenza di bulimia e anoressia è in continuo aumento sia nei paesi occidentali che nel resto del mondo. Secondo i dati dell’Istituto Italiano di Statistica e dell’Associazione per lo Studio e la Ricerca sull’Anoressia, la bulimia e i disturbi alimentari, circa 3 milioni di persone in Italia si trovano a fare i conti con i disturbi del comportamento alimentare. Quasi il 10 per cento delle ragazze e l’1 per cento dei ragazzi soffrono di anoressia bulimia. Il 95 percento sono donne, anche se sono sempre più numerosi gli uomini colpiti dal disturbo. Sono molte le persone che soffrono di disturbi alimentari. Un modo di nutrirsi disordinato, a volte malato, è la manifestazione di disagi più o meno gravi.
Il rapporto con il cibo è alterato: si mangia in modo irregolare e squilibrato, non si considera il pasto come un momento normale della vita quotidiana. Anoressia e bulimia sono i disturbi più noti, spesso legati da radici comuni che nascono da un disagio psicologico profondo.
Attraverso il rapporto con il cibo (rifiutato come avviene nell’anoressia o, al contrario, cercato nevriticamente come nella bulimia possono esprimersi bisogni personali o, a volte, si imitano comportamenti appresi in famiglia o nella propria sfera sociale. La ricerca di magrezza estrema o il rifugio nel cibo, spesso rappresentano una barriera di protezione dagli altri, dalle relazioni che possono deludere o che potrebbero far soffrire.
L’anoressia è la mancanza o la riduzione dell’appetito, è il primo sintomo che accompagna numerosi e distinti disturbi. Diventa una vera e propria malattia quando è legata a un disagio psichico (anoressia nervosa). In questo caso si tratta di uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare, il netto rifiuto del cibo e la paura ossessiva di ingrassare. L’anoressia colpisce soprattutto gli adolescenti, ma negli ultimi anni anche le donne adulte, le bambine sui 7-8 anni, è in crescita anche fra gli uomini.
La bulimia nervosa è uno dei più importanti disturbi alimentari. È caratterizzata da episodi in cui la persona sente un bisogno compulsivo di ingerire spropositate quantità di cibo, caratterizzata da una spiacevole sensazione di non essere capace di controllare il proprio comportamento. Dopo aver ingerito uno sproposito di cibo, la persona bulimica ricorre a diversi metodi per non metabolizzare gli alimento e non ingrassare: vomito autoindotto, lassativi e purghe. La bulimia è frequente negli adolescente e nei giovani adulti, in prevalenza donne.