I fichi hanno meno zuccheri di quel che si pensi, niente grassi ma vitamine e minerali. In più contengono lignina, utile per la regolarità intestinale.
I fichi freschi sono una delizia tipicamente estiva e delle prime settimane dell’autunno. Molte persone, però, li guardano con timore, pensando che costituiscano un attentato per la linea. Non è cosi. È vero infatti che si tratta di un frutto piuttosto zuccherino ma, consumato nella giusta quantità, può essere un toccasana per l’organismo, e tutto questo senza mettere a rischio un corretto stile alimentare. Infatti, i fichi rappresentano un’importante fonte naturale di energia, però non contengono praticamente grassi, non hanno colesterolo e nemmeno sodio, mentre abbondano di fibra.
I fichi sono frutti particolarmente delicati e bisogna quindi fare attenzione quando non si consumano subito, bensì si conservano. Infatti, nel frigorifero i fichi si mantengono per un massimo di tre giorni: è meglio riporli in un contenitore chiuso, per evitare l’assorbimento di odori provenienti da altri cibi presenti nel frigorifero. Un’altra conservazione può essere il congelamento. In questo caso, bisogna ricordare che il limite consigliato di conservazione è di circa trenta giorni.
I fichi freschi hanno meno calorie dei mandarini
Un aspetto dei fichi che vale la pena di sottolineare ha a che fare con le calorie. I fichi freschi forniscono meno di 50 calorie ogni 100 grammi di polpa, quindi una quantità inferiore ad altri frutti, come ad esempio l’uva (che ne apporta circa 60) e i mandarini (che contengono più di 70 kcal ogni 100 grammi). Inoltre i fichi freschi hanno un indice di sazietà medio: questo vuol dire che non c’è bisogno di mangiarne grandi quantità per avvertire il senso di pieno e di soddisfazione, e sentirsi quindi sazi.
Tante varietà, diversi gradi di dolcezza
Esistono diverse varietà di fichi. I più conosciuto sono il fico nero, il più zuccherino, che ha la buccia sottile, color viola scuro, e la polpa molto profumata; il fico verde che matura a fine estate; e il fico fiorone, tardivo e per questo meno saporito, anche se più grande, con la polpa più asciutta. E ancora i cimaruoli, ultimi a maturare poco prima dell’inverno.