Considerato da sempre come l’animale da fatica per eccellenza, oggi l’asino è apprezzato anche per le sue eccezionali doti caratteriali, al punto che i centri italiani che si occupano di attività e cure con la mediazione di un animale, lo consigliano come rimedio contro l’ansia, lo stress, la disarmonia emotiva, la solitudine, i problemi fisici e psichici delle persone con handicap. L’onoterapia, come la pet therapy si basa sull’interazione fra uomo e animale, si tratta di un tipo di cure che integra, rafforza e coadiuva i trattamenti tradizionali.
Lo scopo dell’onoterapia è facilitare l’approccio medico e terapeutico (che comprende farmaci e sedute di riabilitazione) alle persone che hanno difficoltà a collaborare in maniera spontanea a causa di impedimenti di tipo mentale o fisico. La presenza dell’asino permette da un lato di stabilire un canale di comunicazione malato-medico, dall’altro di stimolare la partecipazione attiva della persona in cura.
Relazionarsi con un asino, accarezzarlo, dargli da mangiare e cavalcarlo, può aiutare anche chi soffre di problemi di cuore, di ansia o di depressione, che in questo modo riesce a raggiungere uno stato di tranquillità emotiva, a ridurre la pressione del sangue e a rallentare il battito del cuore.
Creare un rapporto affettivo ed emozionale con l’animale può comportare benefici emotivi e psicologici, ma anche fisici. Il contatto diretto, ed eventualmente il gioco e l’interazione con l’animale, possono stimolare le capacità motorie e accrescere il senso di responsabilità verso gli altri.
Ai bambini l’onoterapia può dare una mano a superare problemi di relazione e socializzazione, perchè permette di creare un legame affettivo con l’animale e di instaurare un rapporto di fiducia reciproca. Può aiutare i portatori di handicap a recuperare piccoli ritardi o insufficienze fisiche e psicologiche. Infine, l’onoterapia, mettendo in relazione con l’asino, le persone con disturbi della personalità possono sviluppare e migliorare il proprio senso di responsabilità. L’animale diventa così un ottimo supporto per un cammino di maturazione personale.
L’asino, per poter essere impiegato nell’onoterapia, per poter essere impiegato in questo particolare trattamento, deve superare una valutazione che ne attesti lo stato sanitario, le capacità e l’attitudine. Nel valutare quest’ultima, è fondamentale considerare che l’animale, messo a contatto con persone disagiate, è soggetto a situazioni estremamente stressanti e deve essere quindi particolarmente equilibrato per evitare reazioni indesiderate.