L’enfisema polmonare è una malattia distruttiva del tessuto che riveste gli alveoli le cui parete si consumano formano delle sacche di aria. Da qui l’affanno.
In conseguenza di processi infiammatori ricorrente, dell’esposizione a stimoli che irritano le vie respiratorie e di una certa predisposizione genetica può accadere che le pareti degli alveoli si consumino e si formino cosi spazi aerei dilatati contenenti aria che non partecipa attivamente agli scambi gassosi. Questo aumento di aria all’interno del polmone causa affanno, assieme ad altri disturbi come tosse e catarro, che compaiono quando c’è anche un’infiammazione dei bronchi.
L’affanno è il disturbo più incisivo per la vita delle persone con enfisema polmonare. Nei casi più seri, l’entità del danno anatomico, con l’aumento dell’aria che ristagna nei polmoni, può compromettere seriamente gli scambi gassosi, causando una condizione chiamata iposseimia arteriosa, caratterizzata da una riduzione della pressione dell’ossigeno nel sangue arterioso. Quando l’ipossiemia raggiunge valori critici, ovvero il valore della pressione di O2 scende al di sotto di 55 mmHk, l’enfisema polmonare necessità di essere curato con un’inalazione continua di ossigeno per un tempo pari ad almeno 16-18 ore al giorno, tutti i giorni.
In tutto ciò il fumo di sigaretta esercita un ruolo di primo piano in quanto nei soggetti geneticamente predisposti il fumo altera il meccanismo proteasi, un sistema enzimatico di equilibrio che ah ruoli anche proteanisti nel polmone: le proteasi digeriscono tutte le particelle presenti nel polmone e contribuiscono quindi a mantenerlo pulito, mentre le antiproteasi distruggono le proteasi quando queste risultano in sovrannumero. Come se non bastasse il fumo di sigaretta stimola anche il rilascio di particolari sostante nel polmone, che contribuiscono ulteriormente allo sviluppo dell’infiammazione e facilitano il danno alveolare.
Il 25 per cento dei fumatori va incontro nel corso della vita a broncopneumopatia cronica ostruttiva, una sindrome che include la bronchite cronica e lo stesso enfisema polmonare.
Il fatto che non tutti i fumatori non vadano incontro a enfisema polmonare nel corso della vita oppure che alcuni sviluppino la malattia più precocemente di altri, è legato a una certa variabilità individuale dell’organismo, in parti molto legata alle caratteristiche genetiche e all’integrità del sistema immunitario.