L’ambiente umido della bocca, continuamente sottoposto a salivazione e al passaggio di cibi e bevande e il fatto che qui le terminazioni nervose sono superficiali fanno sì che l’afta, lesione biancastra che si forma all’interno della bocca che, anche se piccolissima, provoca un bruciore insopportabile, peggiori quando si mangia o si parla. Sembra che a favorire la comparsa dell’afta siano, oltre a una predisposizione individuale, lo stress e un momentaneo abbassamento delle difese naturali. Il vero motivo per cui si forma l’afta è però ancora sconosciuto, sebbene alcuni ipotizzino un’origine virale o autoimmunitaria.
L’unico modo per cercare di prevenire la formazione dell’afta è seguire sempre una scrupolosa igiene orale ed evitare, o quanto meno limitare, il fumo e il consumo di alcuni cibi e bevande considerati irritanti per le mucose della bocca: pomodori, agrumi, cioccolato, aceto, spezie, caffè e alcolici. In fase acuta, per non peggiorare il dolore, bisogna rinunciare anche a bibite gelate e pietanze troppo calde.
Nelle persone predisposte le recidive sono piuttosto frequenti e in questo caso il disturbo prende il nome di stomatite aftosa ricorrente. Queste lesioni però non sono né contagiose né pericolose, tanto che generalmente scompaiono da sole nel giro di una settimana. Per accelerare la guarigione e soprattutto alleviare il dolore qualche rimedio efficace c’è.
Il primo passo da fare per avere un po’ di sollievo dal fastidio dell’afta è lavarsi bene i denti, spazzolandoli più volte dall’alto verso il basso, insistendo in particolare a livello del colletto e degli spazi interdentali. Se la bocca è sempre ben pulita, le probabilità che l’afta si infetti e favorisca la formazione di altre ulcere si riducono sensibilmente. L’ideale è usare spazzolino e dentifricio due o tre volte al giorno e comunque non oltre 15 minuti dopo aver mangiato.
Il colluttorio deve diventare quotidiano in caso di afta, perchè contibuisce a disinfettare ulteriormente il cavo orale e quindi anche ad attenuare il dolore. Il prodotto ideale è a base di sostanze antinfiammatorie e analgesiche come il nimesulide o il flurbiprofene.
Per decongestionare le mucose, in alternativa al colluttorio si può optare per un rimedio naturale, applicando sulle zone colpite dall’afta un impacco a base di malva. Si può acquistare già pronto in erboristeria oppure prepararlo da soli facendo bollire foglie e fiori in un litro di acqua per un quarto d’ora. Questa pianta officinale ha spiccate proprietà antinfiammatorie, emollienti e lenitive. L’impacco può essere applicato due volte al giorno.