E’ un disturbo della colonna poco diffuso ma aggressivo, la scoliosi fino a poche mesi fa costringeva chi ne era colpito a subire un numero elevato di operazioni, con lunghi periodi in ospedale. Ora, invece, anche i bambini con la scoliosi possono essere trattati con una procedura mininvasiva, al momento disponibile in due centri altamente specializzati. Si tratta dell’ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma e l’ospedale di Schio in provincia di Vicenza, propongono una nuova soluzione per la scoliosi infantile.
I vantaggi della nuova operazione sono moltissimi, innanzitutto il bambino deve essere operato solo due volte, all’inizio del percorso e, in via definitiva, a 12-13 anni. Questo significa che gli vengono evitati fino a 15-16 ricoveri rispetto all’intervento tradizionale, anestesie e tagli. Il trattamento, inoltre, è indolore, il bimbo è sdraiato a pancia in giù su un lettino e durante la procedura non sente nulla, nè dolore nè fastidio. Non è necessaria alcuna anestesia e subito dopo può ritornare alle sue normali attività. L’allungamento dura pochi minuti.
Tutto questo non va a discapito della precisione, i medici, infatti, possono decidere esattamente di quanti millimetri allungare le barre, proprio come nella procedura classica, e impostare di conseguenza il telecomando. Il trattamento può essere ripetuto ogni volta che serve, in genere, due volte l’anno. Infine, in questa procedura, spesso, il piccolo non deve più portare il busto o deve indosssarlo solo per alcune ore, mai di notte.
Il nuovo intervento per la scoliosi infantile potrebbe avere vantaggi anche sotto l’aspetto psicologico. Vari studi nordamericani hanno dimostrato che i bambini trattati con la procedura classica spesso manifestano disagi psicologici, come ansia, depressione, chiusura in sè stessi. La nuova procedura, non costringendo i bimbi a sopportare un percorso così lungo e complicato, potrebbe diminuire lo stress a loro carico e anche quello dei loro familiari.
La scoliosi infantile non causa sintomi dolorosi, in genere la prima ad accorgersi del problema è la mamma, quando fa il bagnetto al bambino, lo cambia o lo veste, nota che la colonna vertebrale ha una curvatura strana, un po’ storta. Sarà il pediatra a consigliare un controllo da un ortopedico, che valuta il problema e decide se e come intervenire.