Da sempre il sesso è stato un “chiodo” fisso per gli uomini, meno per le donne, ci si pensava molte volte al giorno, anche se presi da tutt’altri impegni. Quanto volte lo diciamo a chi ha sempre pensieri piccanti? Non sempre abbiamo il coraggio di confessarlo, a volte neanche a noi stessi. Ma i tempi cambiano, ci sono molte più distrazioni, a volte si preferisce colloquiare con tutto il mondo su Facebook piuttosto che con la persona che abbiamo accanto, ed è forse questo che ha portato al risultato di una ricerca recente che ha stabilito che quel “chiodo” è un po’ meno fisso.
Ebbene, il risultato dello studio dice che gli uomini ci pensano 19 volte al giorno, in passato erano forse il doppio, praticamente al pari dei pensieri che si rivolgono al cibo (18 volte al giorno) e al sonno al quale si pensa almeno 11 volte al giorno, la donna, invece, pensa al sesso solo 10 volte al giorno.
A realizzare lo studio sono stati gli esperti dell’Ohio State University e, praticamente, smantella la vecchia convinzione che voleva il popolo dei maschietti pensare al sesso ogni sette secondi, facendo quattro conti, vuol dire circa otto mila volte nell’arco delle sedici ore in cui normalmente si rimane svegli. In pratica, i pensieri a luci rosse si sono ridotti a 19 al giorno, sembra quasi diventato più importante mangiare e dormire. Diciamo anche che, nel passato, il sesso era più difficile da praticare liberamente, a meno che non si fosse regolarmenti sposati, nel senso che si aveva una compagna fissa.
Le donne, invece, oltre al sesso, pensano quindici volte al giorno alla tavola e 8 al riposo. Oggi i rapporti sessuali sono decisamente più frequenti, la società è cambiata e non bisogna avere necessariamente la fede al dito per fare sesso, ci sono meno tabù e tutto viene vissuto molto diversamente. Ma, dicono gli studiosi, “la frequenza dei pensieri a ‘luci rosse’ varia a seconda di specifiche variabili biologiche e psicologiche”.
Lo studio, che sarà pubblicato nel prossimo numero del ‘Journal of Sex Research ha coinvolto 163 donne e 120 studenti universitari maschi tra i 18 e i 25 anni, di cui 59 sono stati assegnati senza alcuna scelta particolare sui pensieri sul cibo, 61 sul sonno e 163 di sesso. Sono stati compilati alcuni questionari che monitoravano l’orientamento positivo o negativo verso la sessualità, il comportamento sessuale, livelli di desiderio, abitudini alimentari.