Da qualche anno si stanno diffondendo i ritocchi estetici ai piedi, via libera, dunque, a filler e lipofilling per ringiovanire una parte del corpo che la moda tende sempre di più a scoprire anche in inverno. Soprattutto in Italia, però, non sono ancora arrivate le tecniche più estreme della “foot surgery” americana grazie alla quale, addirittura, riducono la lunghezza delle dita seguendo la filosofia che il piede piccolo è più aggraziato. Molti chirurghi estetici e soprattutto ortopedici lanciano, però, un allarme contro gli interventi puramente estetici, che esporrebbero la struttura complessa e delicata del piede a rischi ingiustificati.
I filler sono iniezioni di materiali riempitivi riassorbibili, che restituiscono al dorso del piede tono e, quindi, un aspetto giovane. Si utilizza soprattutto l’acido ialuronico, in alternativa, si fanno iniezioni di grasso prelevato da altre parti del proprio corpo (lipofilling), due interventi sicuri e bio compatibili.
Con l’acido ialuronico
Dopo l’applicazione di un anestetico sul dorso del piede, si fanno 4-5 microiniezioni. Quindi, si applica del ghiaccio, per limitare gonfiore e rossore, e si può tornare da subito alle normali attività. Eventuali piccoli arrossamenti, gonfiori, irregolarità cutanee o lividi, generalmente passano in pochi giorni. I filler riassorbibili durano 7-9 mesi circa.
Con il proprio grasso
In anestesia locale, si praticano piccole incisioni dove si asporta il grasso (per esempio sui fianchi) e si inseriscono le cannule che aspirano l’adipe in eccesso. Alla fine si applicano dei piccoli punti di sutura e il tutto dura circa mezz’ora. Il grasso prelevato (ne bastano anche solo 30-50 g) e trattato viene poi reinserito con piccole iniezioni sul dorso del piede. Si può fare un ritocco dopo qualche mese.
Le donne che usano abitualmente i tacchi alti si rivolgono ai medici estetici per ripristinare il cuscinetto di grasso posto sulla pianta del piede. Questo ha la funzione di ammortizzatore naturale e si consuma a causa dello spostamento del peso corporeo su questa zona, provocando un dolore molto forte, non a caso si parla di “filler da tacchi a spillo”. Si inietta il materiale riempitivo (più spesso acido ialuronico o grasso autologo) secondo le modalità già descritte per il dorso, ma a livello del derma (lo strato più profondo della pelle) nell’area interessata. Va ripetuto dopo qualche mese.
Photo Credits: Giovanni Simoncelli su Flickr