L’alitosi è indubbiamente un problema imbarazzante, l’alito cattivo, infatti, ostacola le relazioni interpersonali, rischiando di minare la vita sociale delle persone che ne soffrono. In alcuni casi, è un problema temporaneo, legato al consumo di particolari cibi notoriamente nemici dell’alito, come aglio e cipolla; in altri è un disagio persistente, causato da disturbi digestivi e dalla presenza di batteri nella bocca e nel cavo orale. Per combatterlo, non sempre è sufficiente curare con attenzione l’igiene orale. In alcuni casi, possono essere utili i rimedi naturali.
Contrastare l’azione dei batteri
Se i batteri proliferano in bocca si può ricorrere alla salvia. Si consigliano gargarismi dopo ogni pasto, utilizzando il decotto raffreddato ottenuto dalla macerazione delle sue foglie (10 g di foglie secche in 200 ml di acqua bollente, 10 minuti di infusione). Perfetto anche l’anice stellato, disinfettante e balsamico: l’infuso (10 g di estratto secco in 200 mp di acqua bollente, 10 minuti di infusione) può essere utilizzato per fare sciacqui 2 volte al giorno. Via libera anche al limone (citrus limon): 4 gocce di olio essenziale in una tazza di acqua calda per un colluttorio naturale.
Cattiva digestione
Se l’alitosi dipende dalla cattiva digestione, allora è perfetto il finocchio, che stimola la produzione di saliva. Il decotto raffreddato (10 g di estratto secco in 200 ml di acqua bollente, 10 minuti di infusione) può essere usato per fare gargarismi 2-3 volte al giorno, dopo i pasti. Utile anche il cumino dei prati, dalle proprietà digestive e carminative (antigonfiore): berne il decotto (10 g di erba secca in infusione in mezzo litro di acqua bollente per qualche minuto) una volta al giorno, oppure (raffreddato) fare gargarismi 2 volte al giorno.
Se, nonostante l’utilizzo delle erbe e l’attenzione all’igiene orale e all’alimentazione quotidiana, l’alitosi persiste, meglio rivolgersi al proprio medico, per accertare la presenza di altri fattori o disturbi scatenanti. Infatti, per quanto si rivelino spesso utili, i rimedi fitoterapici non possono sostituire completamente la competenza dello specialista.
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