Altri due must della dieta sono la dieta a punti e la dieta Scarsadale.
LA DIETA A PUNTI
Proposta dal medico italiano Guido Razzoli all’ inizio degli anni Ottanta, assegna un punteggio a ciascun cibo e pone l’ obiettivo di non superare 40-60 punti al giorno. Il calo ponderale può variare da 2 a 3 chili al mese.
Cibi ammessi
Prevalentemente di natura proteica: carne, pesce, formaggi, salse, ragù; olio d’ oliva come fonte di grassi.
Cibi da evitare
Vanno controllati soprattutto gli alimenti ricchi in carboidrati: pane e pasta, riso, frutta, dolci, zucchero.
Pregi e limiti
Questa dieta mira a ridurre il rilascio di insulina medianti semplici regole di calcolo delle calorie. Viene criticata in quanto ritenuta iperproteica.
DIETA SCARSDALE
E’ stata introdotta, negli anni Settanta, negli Stati Uniti dal medico Herman Tarnower. Consente un rapido calo ponderale, variabile dal 2,5 a 4 chili al mese.
Cibi ammessi
Pane, formaggi, carne, pesce, uova, spezie e soprattutto acqua e liquidi in abbondanza.
Cibi da evitare
Fonti di carboidrati: pasta, riso, patate, legumi, dolci e zucchero. Aboliti o ridotti drasticamente i grassi.
Pregi e limiti
Consente un rapido calo ponderale, ma è criticata per lo scarso contenuto in carboidrati e per la possibilità di indurre disturbi conseguenti al rapido calo di peso (ad esempio diminuzione della pressione). Ingiustificato e pericoloso, secondo le ultime rivalutazioni della funzione dei grassi, è lo scarso apporto lipidico.