Quando si parla di riflessologia si pensa subito a quella plantare, esiste però la riflessologia auricolare, una pratica che applica gli stessi principi utilizzati per i piedi ma applicati all’orecchio. Il metodo si chiama auricoloterapia, e fa capo alla medicina alternativa basato sulla stimolazione dei padiglioni auricolari, che consente di riequilibrare le funzioni dell’rganismo e di scoprire e alleviare disturbi di vario genere. La riflessologia auricolare risulta efficace contro dolori muscolari acuti e cronici, dalle nevralgie ai dolori mestruali fino ai disturbi dell’umore o a quelli psicosomatici.
Il trattamento può essere consigliato anche per i disturbi da stress come ansia e gastrite, insonnia, tendiniti, ipertensione, mal di testa, lievi stati di depressione. Non ha praticamente effetti collaterali, ed è fra i trattamenti meno costosi fra quelli alternativi. Meglio evitare la riflessologia in caso di lesioni dell’orecchio, in gravidanza e se si sta seguendo una cura con psicofarmaci.
Vediamo alcuni metodi manuali o strumentali con i quali può essere esercitata la riflessologia auricolare:
Agopuntura: sottilissimi aghi vengono inseriti dal medico agopuntore specializzato e tenuti per alcuni minuti o per alcuni giorni;
Massaggio: è un metodo che prevede il delicato massaggio di tutto l’orecchio che viene pinzettato in vari punti usando il pollice e l’indice contrapposti, oppure premendo solo con la punta dell’indice. Può essere eseguita da un naturopata.
Pressione: si stimolano i vari punti del padiglione con un apposito stiletto a punta arrotondata, con il quale si esercita una pressione variabile.
Cerotti: applicati su punti prescelti e mantenuti per alcuni giorni. Vanno premuti più volte al giorno, in base al consiglio del terapeuta. I semi di vaccaria sono del tutto anallergici, ma a volte possono risultare dolorosi alla pressione.
Elettrostimolazione: si utilizzano dei puntali collegati a un circuito elettrico a bassa intensità. La scarica è molto lieve e, di solito, ben tollerata.
Aghi a semipermanenza: sono microaghi, esteticamente simili al piercing, che cadono da soli dopo alcune ore o giorni dall’applicazione.
Microsfere magnetiche: si applicano delle minuscole sfere magnetiche (placcate in oro o argento) in corrispondenza dei punti prescelti dove esercitano una lieve pressione. A differenza dei semi di vaccaria non devono essere più manipolate e, quindi, sono meno fastidiose.
Moxibustione: i punti del padiglione vengono stimolati con il calore di un bastoncino incandescente d’incenso. Anche questa pratica deve essere eseguita da un medico specializzato e in un ambulatorio autorizzato.
Photo credit: velvetinna su Flickr
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