Torniamo a parlare di protesi Pip perché l’Associazione italiana chirurghi plastici estetici (Aicpe) ha lanciato lo sportello Pip per cercare di rassicurare le tantissime donne cui sono state impiantate queste protesi difettose; il servizio è gratuito e tutte le interessate possono contattare gli esperti che risponderanno ad eventuali dubbi o domande inviando una mail a [email protected]
Eugenio Gandolfi, segretario Aicpe spiega
Sulla vicenda delle protesi Pip, che noi chirurghi siamo i primi a definire scandalosa, c’è molta disinformazione. Sono girate notizie poco corrette e imprecise e le pazienti si sono sentite comprensibilmente disorientate, prese in giro e spaventate. Senza contare, poi, l’alto rischio di speculazione da parte di colleghi poco seri. Come Associazione vogliamo dare alle pazienti un segnale forte e offrire un aiuto concreto: noi siamo dalla loro parte, comprendiamo i loro dubbi e ci teniamo a fare chiarezza. A fronte delle rotture e delle infezioni che si sono verificate in alcune pazienti esiste un problema di carattere psicologico: molte donne vivono con estrema ansia questa situazione e devono poter trovare un professionista in grado di spiegare loro la situazione
L’Aicpe di fronte allo scandalo protesi Pip si ritiene parte lesa e ha sporto denuncia sia contro il produttore francese che contro l’ente di controllo tedesco; speriamo che questo servizio possa far ritrovare serenità alle tantissime pazienti comprensibilmente preoccupate.
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