Essere in forma vuol dire, innanzitutto essere sani, vengono suggerite diete di ogni tipo, più a meno efficaci, fra le tante c’ è quella chiamata Beverly Hill inventata da Judy Mazel, capo dell’ allora famoso centro di dimagramento americano, il nome esotico proviene dal fatto che tra i pazienti moltissimi erano i vip del mondo dello spettacolo e della finanza americana.
La dieta Beverly Hills si basa sull’ uso degli enzimi, vale a dire le proteine che aiutano a digerire meglio i cibi, secondo Judy Mazel alcuni alimenti contengono autonomamente tali enzimi e quindi si auto aiutano ad essere digeriti, il segreto sta nell’ organizzare i pasti in modo da sfruttare al massimo gli enzimi stessi degli alimenti.
Come tutte le diete alla moda anche quella chiamata Beverly Hills, presenta degli inconvenienti, primo fra tutti, l’ uso esasperato della frutta che nella prima fase della dieta è l’ unico alimento concesso, con il passare dei giorni vengono, però, gradatamente introdotti altri elementi, sempre in quantità ridotta respetto alla frutta che resta, sempre e comunque, il cibo predominante.
La prima fase della dieta ipocalorica Beverly Hills prevede un periodi di disintossicazione a base di frutta, qualsiasi tipo, soprattutto esotica, si deve consumare solo quella e si sceglie una tipologia di frutto alla volta (si può assumere a distanza di un’ ora). Nella seconda fase si iniziano ad introdurre altre categorie di cibi, ma lontane dall’ assunzione della frutta, meglio la sera.
La durata della dieta Beverly Hills è di cinque settimane, al termine è previsto il classico mantenimento, in cui la frutta ha sempre un ruolo importante. E’ adatta per perdere chili in breve tempo, ma solo da persone in ottimo stato di salute e sotto controllo medico, più utile per chi ha bisogno di un periodo di vacanza alimentare, un paio di giorni, niente di più, per disintossicarsi, assolutamente sconsigliata in caso di diabete, disturbi gastrointestinali, gravidanza e infanzia.
Dal punto di vista nutrizionale, la dieta Beverly Hills è estremamente sbilanciata, si rischia una grave carenza di proteine e lipidi, oltre alla perdita di massa muscolare, quella definita massa magra, di conseguenza la dieta può compromettere la funzionalità cardiaca e danneggiare gli organi muscolari.