La medicina tibetana è una delle pratiche curative olistiche più antiche, anche se è meno conosciuta rispetto a quella cinese e indiana da cui ha attinto. Le sue origini risalgono a 4000 anni fa e, all’interno del vasto insieme di tecniche che caratterizza il Massaggio Tibetano, si colloca il Ku Nye, il nome originale che nasce dalla combinazione dei termini “ku”, che significa cospargere o ungere, e “nye” che indica, invece, la manipolazione effettiva.
Alcuni terapeuti del Massaggio Tibetano utilizzato anche degli strumenti: il bastoncino, la moxa (sigari di artemisia usati in punti specifici dell’agopuntura che utilizzano il calore come sistema curativo), pietre calde e pietre fredde, conchiglie, compresse calde ed infine si combina anche con l’horme (compresse di spezie bagnate in olio caldo e posizionate su vari punti del corpo).
Lo scopo primario del Massaggio Tibetano, che prevede l’impiego di tecniche specifiche, è ristabilire l’armonia vitale tra il corpo, l’energia e la mente. L’energia rappresenta il collegamento vitale tra il corpo e la mente e se viene meno il suo naturale equilibrio, anche il fisico e la psiche ne risentono, determinando l’insorge della malattia.
Il Massaggio Tibetano prevede una fase iniziale, in cui il terapeuta cosparge delicatamente di oli essenziale il corpo della persona, seguita dalla manipolazione vera e prorpia, compiuta usando le dita, i palmi delle mani e, talvolta, anche degli avambracci e dei gomiti.
Il trattamento privilegia l’azione su determinate parti anatomichhe, in base ad un percorso prestabilito che coinvolge i tre “umori”, o principali centri energetici presenti nel corpo mano: il vento (al centro), la bile (lato destro) e la flemma (lato sinistro). Al termine, viene applicata della farina per rimuovere l’olio n eccesso. Il Massaggio Tibetano favorisce il drenaggio dei liquidi, l’espulsione delle tossine dall’organismo e risulta efficace nella cura dell’insonnia, stress, degli stati ansiosi e depressivi.
Giusto per avere un’idea della medicina tibetana, alla base di questa antica scienta medica si trova il concetto di energia come forza dinamica presente in tutto ciò che esiste. Nell’organismo umano è il principio vitale psicofisico. Questa energia nasce dall’interazione armonica di cinque elementi: spazio, aria, fuoco, acqua e terra che, in base alla lora natura, producono tre “umori”, o energie fisiologiche, denominate “vento”, “bile” e “flemma”, dalle qualità “neutra”, “calda” e “fredda” rispettivamente, responsabili vitali.
Photo credit: zimmermanclipper su Flickr