Gli esperti dermatologi lanciano l’allarme malattie della pelle che sono in aumento, colpevole è la crisi economica che ha colpito tutto il mondo. Una incertezza su tutti i fronti che incide molto sullo stile di vita, scatena reazioni fisiologiche come gli sfoghi sulla pelle, dall’acne agli eczemi passando dalle dermatiti.
In effetti, stiamo vivendo un periodo non facile, per chi era abituato a vivere nel benessere, risulta difficile adattarsi ad uno stile di vita che richiede più rigore. La crisi economica sta investendo tutto il mondo, Italia inclusa, dunque, subentrano i problemi esistenziali, sessuali, ne risentono i rapporti di coppia che si diradano per la mancanza di serenità.
Insomma, tutta una serie di problemi psicosomatici, fra cui le malattie della pelle. Così dicono i dermatologi, la crisi economica ha fatto registrare in questi ultimi tempi un aumento di queste malattie e di molti disturbi.
La vita frenetica, i mille impegni della giornata, portano sicuramente una buona dose di stress, che già si fatica a tenere a bada, ma è una “malattia” che non si vede. Le malattie della pelle, purtroppo, sono più evidenti, gli altri le vedono, questo è un elemento di disturbo psicologico per chi ne soffre. Sono in molti a viverle in modo negativo, tanto che c’è chi arriva a tentare il suicidio.
Questo è quanto hanno voluto sottolineare gli scienziati della British Skin Foundation che hanno condotto un’indagine. La crisi economica induce allo stress in dosi eccessive, difficili da gestire. Per questo, suggeriscono gli esperti, non bisognerebbe mai sottovalutare i sintomi di una persona che lamenta un fastidio psicologico.
L’indagine inglese ha coinvolto 105 tra medici e infermieri specializzati in malattie della pelle. Il risultato evidente è che c’è stato un notevole incremento dei livelli di stress che ha generato problemi alla pelle, alcuni operatori sostenevano che, anche se in minima parte, solo il 5 per cento, era decisamente alto.
Le malattie della pelle più frequenti sono risultate essere l’eczema, in pole position, seguito da acne, psoriasi e vitiligine. I risultati dell’indagine sono stati comunicati alla Conferenza annuale della British Association of Dermatologists.
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