Parliamo di disturbi alimentari perchè nel nostro paese sono in aumento; Nazario Melchionda, presidente della Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare (Sisdca) e professore associato di Endocrinologia all’Università di Bologna Alma Mater Studiorum a proposito di anoressia, bulimia e degli altri disturbi alimentari dice
sono un fenomeno in aumento in Italia, dove c’è una sempre maggiore attenzione nei confronti dell’immagine. E i settori dove queste malattie sono più diffuse rimangono la moda, che presenta ancora oggi in passerella donne ‘impossibili’, e lo sport, in particolare la danza
In questi giorni a Milano c’è la settimana della moda e guardando un po’ le immagini delle modelle c’è da dire che qualcuna è decisamente troppo magra; purtroppo del triste fenomeno delle modelle anoressiche si parla troppo poco. Sì, ogni tanto vengono lanciate iniziative (come quella di Vogue contro l’anoressia delle modelle e delle donne) che intendono promuovere l’immagine della donna un po’ più in carne ma sono solamente degli episodi sporadici che a lungo termine evidentemente non portano ad alcun cambiamento.
Del mondo della danza ho parlato qualche tempo fa in questo articolo. Insomma quello di disturbi alimentari non è di certo un argomento nuovo ma se la situazione sta drammaticamente peggiorando direi che è arrivato il momento di muoversi, di dire “basta a chi manda in passerella ragazze magrissime” e a chi in generale promuove un’immagine di “donna scheletrica”.
Ad Adnkronos Salute Melchionda dice
Una volta, la Venere di Milo era considerata una donna bellissima oggi viene ritenuta ‘grassa’. La moda oggi è intrusiva: per vendere vestiti si farebbe di tutto, così nelle sfilate appaiono donne” ancora oggi magrissime.
aggiungendo
la restrizione alimentare a cui ci si sottopone per essere così filiformi genera uno scompenso ormonale che crea una situazione simile a quella della dipendenza dagli stupefacenti: quasi nessuna anoressica rimane tale per tutta la vita, in maggioranza diventano tutte bulimiche. Le vie neurali del sistema di ricompensa nel nostro cervello, infatti, sono uguali per il cibo e per la droga. E quando ci priviamo, ad esempio, dello zucchero, il cervello vai in ‘tilt’, così le malate perdono il controllo della situazione
Si stima che 5-6% della popolazione femminile tra i 12 e i 25 anni soffra di un rapporto alterato con l’alimentazione e il corpo; questo percentuale secondo la Sisdca, può salire al 10% se si prendonoo in esame anche i disturbi parziali, cioè quelle situazioni non ancora patologiche, ma che possono diventare pericolose. Pare poi che tra anoressia e bulimia la più subdola sia la seconda in quanto le pazienti possono riuscire a nasconderla anche per diversi anni.
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