Con il termine insonnia si possono definire ben quattro diversi tipi del disturbo del sonno, dalla difficoltà ad addormentarsi a un sonno non ristoratore che porta a un maggiore sonnolenza diurna, da frequenti risvegli notturni a quelli precoci, all’ albo. In tutti i casi il risultato è lo stesso: si dorme poco e male.
Ogni tanto capita a tutti per i più svariati motivi e dunque non c’ è da preoccuparsi, ma se questi disturbi del sonno si ripresentano puntuali, tutte le notti o quasi, possono celare un disturbo o una malattia che non sempre, almeno apparentemente, ha a che fare direttamente con il sonno.
I disturbi del sonno e la sindrome del tunnel carpale
Le neuropatie periferiche, caratterizzate da un danno alle terminazioni nervose periferiche, possono causare un sonno disturbato. L’ esempio più tipico è la sindrome del tunnel carpale, una compressione dolorosa del nervo mediano, che innerva la mano sul versante del pollice a livello del polso.
Questa sindrome, frequente tra le donne e chi per lavoro è costretto a eseguire movimenti ripetuti e forzati del polso, causa formicolii e bruciori al polso e alle prime tre dita delle mani soprattutto di notte.
E’ il motivo per cui spesso non si riesce a dormire o ci si sveglia più volte. Per eliminare la causa alla radice l’ unica soluzione è un intervento chirurgico in anestesia locale.
Disturbi del sonno e l’ angina pectoris
Svegliarsi nel cuore della notte, con il fiato corto e un senso di oppressione al torace potrebbe trattarsi di una malattia al cuore o ai polmoni. Il problema potrebbe essere un’ ischemia cardiaca, la cui manifestazione più tipica è l’ angina pectoris. Chi ne soffre fa più fatica ad addormentarsi, ha un sonno poco profondo ed ha frequenti risvegli notturni a causa del dolore al petto, soprattutto nella seconda parte della note.
I disturbi del sonno e il reflusso gastroesofageo
Si verifica quanto il materiale acido dello stomaco risale verso l’ esofago, causando bruciore, difficoltà a digerire, tosse e, meno spesso, dolore toracico. L’ acidità gastrica aumenta durante la notte, si fa fatica ad addormentarsi, e ci si sveglia spesso, soprattutto se si è mangiato troppo.
Per migliorare la situazione, a volte basta dormire con la testa sollevata, far passare due ore dal pasto prima di coricarsi ed evitare fumo e cibi irritanti (cioccolato, grassi, fritti, vino bianco). I farmaci sono per i casi più seri, nello specifico antiacidi, H2 antagonisti e inibitori della pompa protonica.
Fra le cause dei disturbi del sonno ci può anche essere la depressione che spesso la accompagna. Tipici sono i risvegli precoci, alle cinque o alle sei del mattino. E poi spesso fatica ad addormentarsi e ripetuti risvegli. Perché si tratti di depressione devono però essere presenti anche altri sintomi, come tristezza profonda e diminuito interesse nei confronti di qualsiasi attività. I farmaci più utilizzati sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, spesso associati a psicoterapia.
L’ insonnia può anche dipendere da fattori ambientali, oltre ai disturbi del sonno propriamente detti, esistono alcune forme di insonnia definite “estrinseche”, dovute principalmente a cause ambientali. Qualche esempio ? Una luce accesa, un rumore che disturba, una temperatura della stanza troppo alta o troppo bassa.
C’ è poi l’ insonnia transitoria, che dipende dallo stress, dall’ ansia acuta, da malattie virali, da cambiamenti di fuso orario. E ancora, quelle di cui soffrono coloro che lavorano di sera o di notte, che bevono troppi caffè o quantità eccessive di alcol oppure assumono regolarmente determinati farmaci, come i cortisonici ad alte dosi e alcuni antidepressivi.