Arriva il contrordine, le patatine fritte si possono mangiare, non fanno male, non assorbono molto olio e rappresentano un piatto corretto dal punto di vista nutrizionale. A dare la buona notizia è uno studio tutto italiano che arriva dagli esperti dell’Università Federico II di Napoli e della Scuola di Cucina Professionale Dolce & Salato.
Il segreto sta nel friggere in modo corretto le patate, e questa è decisamente una di quelle notizie che fanno piacere a tutti coloro che sono cresciuti a panini con l’hamburger e patatine fritte. Parere un po’ discordante da quello di altri esperti ma, in quel caso si parlava di abusi di cibi fritti, tutto un altro discorso, l’importante è ricordare che ad essere sbagliato è l’eccesso. È un po’ il discorso della pasta, si dice che faccia ingrassare ma, come spiegano i nutrizionisti, sono i condimenti sbagliati a farci acquistare peso e non la pasta.
Ma tornando alle patatine fritte che si possono mangiare perchè non fanno male, gli esperti dell’Università napoletana in team con i professionisti della cucina, diretti dal professor Vincenzo Fogliano e dallo chef Giuseppe Daddio, hanno condotto l’interessante ricerca che evidenzia di come si possano mangiare fritture, in modo sano, semplicemente usando degli accorgimenti.
Così spiega il Professor Fogliano:
Le fritture fanno male? Ma quando mai! Basta friggere in modo corretto e una patata fritta o una montanara diventano prodotti nutrizionalmente ottimi. Un ruolo fondamentale lo gioca l’amido che “sigilla” il pezzo da friggere, riducendo l’assorbimento dell’olio. L’amido delle patate con granuli grossi e ricco di amilopectina è particolarmente efficace. Bisogna invece fare attenzione ai prodotti pre-fritti e poi surgelati o alla pratica di rifinire all’ultimo minuto prodotti pre-fritti in precedenza. In questo caso la quantità di olio assorbito aumenta significativamente.
Le indagini del caso sono state condotte in due fasi, nella prima si è studiato l’assorbimento dell’olio di alcuni alimenti durante la frittura. Si è così constatato che zucchine o melanzane assorbivano il 30 per cento dell’olio, mentre patatine o pizzette ne assorbivano il 5, al pari di un piatto di spaghetti aglio e olio.
Nella seconda fase, si è avuta la conferma che per evitare l’assorbimento dell’olio durante la frittura dei cibi, bisogna evitare di pre-friggere, surgelare o rifriggere gli alimenti. Solo in questo modo si limiterà l’assorbimento di grandi quantità di olio. Insomma, via libera a patatine fritte, l’importante è saperle friggere.
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