Se pensiamo agli appetitosi piatti di queste feste, immaginare che gli insetti saranno il cibo del futuro, non ci alletta molto ma, secondo recenti ricerche, potrebbero invadere le tavole, grazie al ridotto impatto ambientale e all’alto contenuto di proteine. Potrebbe succedere, dicono gli esperti, che gli insetti saranno il cibo del futuro.
Pensare ad una sorta di ‘nouvelle cuisine’ a base di cavallette, formiche, larve e vermi, non sembra essere una proposta da ‘piatto ricco mi ci ficco’, piuttosto una esigenza ecologica e la constatazione che questi, non sempre simpatici animaletti, sono ricchi di proteine e altre sostanze utili.
Questi erano i risultati presentati da un rapporto della FAO di qualche anno fa, le proporzioni delle proteine contenute negli insetti, insieme ai grassi, sono molto più alte di quelle contenute nella carne di manzo o del pesce, oltre all’indiscusso apporto energetico.
Per fare un esempio, 100 grammi di bruchi essiccati contengono 53 grammi di proteine, il 15 per cento di grasso e il 17 per cento di carboidrati. In pratica, assumendo 100 grammi di prodotto commestibile, si incamerano circa circa 430 chilocalorie.
Gioca a vantaggio del mangiare insetti, anche il minor impatto sull’ambiente nel caso in cui si dovesse arrivare ad un loro allevamento. Questa scelta è fortemente sostenuta dai ricercatori dell’Università di Wageningen, nei Paesi Bassi, un eventuale allevamento di insetti per il consumo umano, spiegano, non sarebbe mai paragonale ad un tradizionale allevamento di bovini, ovini e pollami.
Non solo, si consumerebbe meno acqua, migliorerebbe l’impatto ambientale, diminuirebbe drasticamente il fabbisogno energetico e l’emissione di gas a effetto serra. Tutto questo è stato pubblicato sulla rivista PLoS ONE.
Il dottor Dennis Oonincx, principale autore dello studio, ha voluto sottolineare:
Da quando la popolazione è in continua crescita sul nostro pianeta, e la quantità di terreno su di esso è limitata, un sistema più efficiente e più sostenibile di produzione alimentare si rende necessario. Ora, per la prima volta è stato dimostrato che vermi, ed eventualmente altri insetti commestibili, possono aiutare a raggiungere un tale sistema.
Visto come la stanno andando le cose, anche se con molte titubanze, dovremmo cominciare a preparci, almeno psicologicamente, a non chiedere più una bella spaghettata di cozze e vongole, ma un piatto di bruchi essiccati, o, a piacere, una gligliata di cavallette o formiche al gratin.
Photo credit: avlxyz su Flickr