Se ne parla molto in questi ultimi mesi, l’ultimo maxi studio dice che la sigaretta elettronica aiuta a smettere di fumare, meglio ancora usare il condizionale, potrebbe essere un grosso aiuto per i fumatori che hanno deciso di sostituire le bionde vere con un accessorio elettronico. I pareri sono discordi in materia, qualcuno sostiene che non siano dannose, altri vorrebbero che si ritenessero dei veri e propri dispositivi medici.
Intanto, è boom di negozi specializzati che vendono le sigarette elettroniche di qualsiasi genere, e, naturalmente, continuano gli studi che vogliono approfondire se siano davvero un escamotage per salvaguardare la salute dei fumatori o se sia una grossa opportunità per le aziende che le producono di fare un nuovo business molto redditizio.
L’invito a prendere posizione sulle discusse ‘e-cig’ arriva da Richard J. O’Connor, scienziato americano coordinatore del maxi studio, i cui risultati sono stati pubblicati sull’American Journal of Preventive Medicine. L’esperto del Roswell Park Institute di Buffalo, New York, sottolinea:
Se alle autorità regolatorie venissero fornite evidenze credibili, frutto di ricerche indipendenti, di studi controllati le sigarette elettroniche ridurrebbero il numero di sigarette vere fumate, senza attrarre adepti tra i non fumatori. Quindi l’effetto ‘netto’ sulla salute pubblica sarebbe probabilmente positivo.
Gli autori hanno voluto, innanzitutto, sondare il livello di conoscenza della sigaretta elettronica indagando fra fumatori ed ex fumatori in Usa, Canada, Australia e Gran Bretagna. Per farlo hanno intervistato telefonicamente quasi 6 mila persone nel corso di un anno, considerando che in Canada e Australia sono state rigorosamente vietate le vendite.
Dallo studio è emerso che il 47 per cento degli intervistati le conosceva, soprattutto negli Stati Uniti (73%), in particolare i giovani fra i 18 e i 24 anni, non appartenenti a minoranze e ai più benestanti. Solo il 16 per cento, però, le utilizzava. Negli States e Gran Bretagna, dove ne è consentito l’uso anche nei luoghi pubblici, le sigarette elettroniche sono ben viste e considerate meno pericolose di quelle normali.
Appare evidente che in tutti gli intervistati a proposito dell’uso delle sigarette elettroniche c’è la voglia di smettere di fumare, soprattutto per i grandi fumatori (20-30 sigarette al giorno). In buona parte si spera di buttare per sempre il pacchetto di sigarette, altri ancora, impiegano le sigarette elettroniche per poter assumere nicotina anche negli spazi in cui vige il divieto di fumare.
Per concludere, potrei dire: ‘provata per voi’ senza tema di essere smentita. Da fumatrice incallita, ho deciso di recarmi in farmacia ed acquistare la sigaretta elettronica, stanca di essere schiava di un po’ di tabacco avvolto da una sottile carta. L’ho comprata con un livello di convinzione ridotto al minimo sindacale. Ero molto prevenuta, non lo nascondo, poi è arrivata la prima boccata.
Inizialmente delusa, ho poi constatato che, in effetti, non è così male. In commercio esistono anche i filtri aromatizzati, vaniglia, menta, cioccolato e via dicendo. Naturalmente l’astinenza da nicotina, che crea una vera e propria dipendenza, si fa sentire, ma qualche boccata con i filtri al tabacco attenuano questa voglia insana che fa male a noi, a chi ci sta vicino e, non ultimo, ai nostri amici a quattro zampe che vivono con noi. Adesso posso dirlo, anche se ancora timidamente, la sigaretta elettronica aiuta a smettere di fumare.
Photo credit: planetc1 su Flickr