Potrebbe sembrare una contraddizione, ma la vitiligine protegge da melanoma e carcinomi, i tumori della pelle. A suggerirlo è stato uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Amsterdam, pubblicato sul British Journal of Dermatology.
I ricercatori olandesi che hanno condotto lo studio, hanno valutato la prevalenza dei tumori della pelle in chi soffre di vitiligine, la cui forma più comune si chiama ‘volgare’. Sono stati coinvolti 1300 pazienti, ed il risultato è stato sorprendente. I pazienti che soffrivano di vitiligine, aveva tre volte meno possibilità di sviluppare melanoma e carcinoma rispetto a coloro che non soffrivano di questa malattia della pelle.
La vitiligine non è contagiosa, quasi sicuramente autoimmune. Non se ne conoscono le origini ma si suppone sia ereditaria e genetica. Si manifesta con la comparsa di macchie bianche, ovvero di zone dove manca la colorazione dovuta al pigmento, la melanina, contenuto nei melanociti. La vitiligine interessa solitamente le zone del corpo intorno a occhi, ano, glande e genitali e alle unghie, più in generale, viso, collo, mani, avambracci, inguine.
I melanociti, forse attaccati dagli anticorpi, resterebbero vitali, ma smetterebbero di produrre melanina. Uno degli autori della ricerca, spiega:
Pensiamo che la reazione autoimmune nei confronti dei melanociti che causa la vitiligine sia protettiva nei confronti del melanoma. Questa potrebbe essere una delle ragioni per il ridotto rischio di melanoma osservato in questi pazienti.
Dello stesso parere è Giovanni Leone, responsabile del Servizio di fototerapia dell’Istituto dermatologico San Gallicano di Roma:
La reazione autoimmune nei confronti dei melanociti potrebbe in effetti fare in modo che non si sviluppino melanomi. Del resto anche un ampio studio multicentrico, coordinato dall’University of Colorado di Denver, a cui abbiamo collaborato, mostra che i soggetti con vitiligine hanno, anche sotto il profilo genetico, una protezione nei confronti del melanoma. Più difficile da spiegare è, invece, il minor rischio di sviluppare gli altri tumori cutanei. Proprio per la mancanza di melanina, si sarebbe infatti portati a pensare che questi soggetti abbiano più possibilità di avere carcinomi della pelle. E invece così non sembra. Lo suggerisce il nuovo studio, ma anche l’esperienza sul campo: nel nostro centro affluiscono molti pazienti e usiamo molto la fototerapia, ma non abbiamo mai notato un aumento dei casi di questi tumori cutanei, nonostante sia ben noto l’effetto negativo dei raggi ultravioletti.
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