Il troppo caffè aumenta il rischio di morte prematura: sono giunti a questa conclusione alcuni ricercatori dell’Università della Carolina del Sud, coordinati dal dottor Steven Blair che hanno esaminato oltre 40 mila persone di età compresa tra i 20 e gli 87 anni che hanno compilato un questionario circa le loro abitudini di vita compreso il consumo di caffè ed hanno potuto constatare tra i volontari con meno di 55 che consumavano circa 28 tazze di caffè a settimana il rischio di morte prematura per tutte le cause aumentava. Durante il periodo di follow-up sono deceduti oltre 2500 partecipanti ed il 32% di questi per via di malattie cardiovascolari; i risultati finali hanno messo in evidenza come i consumatori maggiori di caffè avevano abitudini poco salutari come il fumo.
Anche uomini giovani che consumavano minori quantità di caffè avevano una tendenza maggiore verso la mortalità ma questa diventava significativa quando il consumo di caffè si avvicinava a 28 tazze a settimana; qui il rischio di mortalità arrivava fino al 56%.
Ricordiamo che il caffè è una miscela complessa di sostanze chimiche costituite da migliaia di componenti e sebbene recenti ricerche hanno trovato che il caffè è una fonte di antiossidanti e che ha potenziali effetti benefici sulla infiammazione e la funzione cognitiva è anche noto che ha potenziali effetti negativi a causa della caffeina (che però come abbiamo visto sembra essere in grado di rinforzare il tono muscolare).
I ricercatori spiegano che il meccanismo che lega caffè e mortalità deve ancora essere chiarito; quel che appare certo è che il caffè diventa pericoloso nel momento in cui uno ne abusa ed anche se lo associa ad abitudini di vita poco sane.
Via| Sciencedaily
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