Prima o poi, quasi tutti i pazienti oncologici vengono regolarmente sottoposti a cicli intensivi di radioterapia, cura che può essere associata o meno alla chemioterapia. La radioterapia è una delle metodologie terapeutiche più utilizzate nella cura dei tumori. Essa viene effettuata a livello ambulatoriale ed è parecchio utilizzata in caso di terapia oncologica. Un ciclo di radioterapia può infatti essere prescritto dopo un intervento chirurgico o può precederlo: data la sua efficacia nella maggior parte dei casi, vien utilizzata per il 65% delle patologie tumorali.
La radioterapia si configura come una terapia non invasiva, ma può presentare comunque degli effetti collaterali che la medicina alternativa, l’omeopatia, prova a combattere mediante l’applicazione di una cura specifica.
La terapia omeopatica coadiuvante
Al fine di combattere gli effetti avversi della radioterapia vi è infatti, per i pazienti oncologici, una terapia omeopatica coadiuvante. La terapia omeopatica coadiuvante in questione è stata sperimentata proprio in Italia e a conti fatti può prevedere numerosi approcci.
Radium bromatum o Belladonna
Uno di questi approcci consiste nella somministrazione ai pazienti di Radium bromatum o di Belladonna prima della seduta di radioterapia o di trattamenti a base di Raggi X, terapia indicata quando la parte irradiata è interessata da bruciore o rossore.
Cobaltum e Causticum
In altri casi sono stati impiegati Cobaltum e Causticum, i quali hanno il potere di ridurre gli effetti collaterali tipici della radioterapia del 30%: gli effetti benefici della terapia sono stati dimostrati da appositi studi, i quali hanno rilevato differenze tra il gruppo dei pazienti trattati e il gruppo di controllo.
La terapia omeopatica che combatte gli effetti avversi della radioterapia può essere associata anche all’uso topico di una pomata a base di Aloe vera o Calendula.