Vi è un modo efficace per evitare di sprecare i farmaci scaduti negli armadietti delle case? La risposta è si. In primo luogo è fondamentale capire quando è il caso di farsi prescrivere dal medico due confezioni e quando ne basta soltanto una. Nel contempo, è opportuno che l’industria farmaceutca confezioni in maniera ottimale i flaconi e le pillole.
L’inganno dei blister
Se un ciclo di terapia necessita di sole dieci pillole, non ha senso metterne 15 nella confezione. Spesso fare blister da otto è un trucco per vendere più di una confezione.
Rimane, inoltre, il fatto che gli italiani sono dei pessimi consumatori di farmaci. Iniziano una cura e la abbandonano prima del previsto. Ad esempio se gli italiani devono assumere una pillola la mattina e un’altra dopo 12 ore finisce che la sera se ne dimenticano totalmente. E’ possibile prendere ad esempio i farmaci per tenere a bada la pressione: succede che più della metà dei pazienti non assume il medicinale con continuità. Nei trattamenti di asma, bronchiti e malattie delle vie respiratorie in genere rappresentano soltanto il 15% quei pazienti che seguono la terapie scrupolosamente e non la abbandonano prima del tempo. E sempre una minoranza, il 37%, prende gli antidepressivi quando dovrebbe. Il consumo degli antidepressivi, peraltro, è in forte aumento e ciò costituisce un campanello di allarme sotto molti aspetti.
Tornando allo spreco di farmaci e all’interruzione della terapia, il problema spesso è che assumere medicinali distrattamente o interrompere prima del previsto una cura significa rendere inefficace se non dannosa la terapia. Si tratta di una prassi da evitare in tutti i modi per la salute dell’organismo e anche per quella del portafoglio.