La frutta può evitare la degenerazione delle cellule cerebrali? Sono numerosi gli studi a tal proposito. Occorre analizzare quelli più significativi, soffermandosi sull’importanza dei frutti rossi.
La degenerazione cerebrale, il cui più evidente sintomo sarebbe, come ben noto, la perdita della memoria, sarebbe un processo, purtroppo, del tutto naturale che, a differenti età, colpirebbe ciascuno noi in maniera più o meno eclatante, più o meno irreversibile, più o meno profonda.
Con l’avanzare dell’età, dunque, diventerebbe sempre più difficile, nonostante questo sia assolutamente normale, ricordare, con facilità e scioltezza, nomi, luoghi, appuntamenti, impegni e quant’altro riguardi la nostra vita presente e futura.
Una soluzione, seppure temporanea e tutt’altro che definitiva, potrebbe essere quella di aumentare, sin da giovanissimi, il proprio consumo di frutti rossi, in particolare di fragole, poiché sarebbero letteralmente in grado di rallentare, arrestandolo per un considerevole lasso di tempo, il decadimento cognitivo tipico della terza età.
Peccato per tutti gli uomini, però, che l’efficacia dei frutti rossi nel contrastare la degenerazione neuronale sia stata dimostrata, per lo meno sino ad oggi, solamente sulla popolazione di sesso femminile.
Le donne, stando a quanto rilevato, grazie ad uno studio decennale su un imponente campione di soggetti perfettamente sani, dai ricercatori del Brigham and Women Hospital e della Harvard Medical School di Boston, trarrebbero, infatti, davvero enormi benefici dal consumo di frutti rossi.
Questa pratica, utilissima anche nella vita di tutti giorni poiché in grado di fornire al nostro corpo gli antiossidanti dei quali avrebbe costantemente bisogno per rigenerarsi e vivere, di conseguenza, più a lungo ed in maniera decisamente migliore, avrebbe infatti dimostrato di essere in grado di rallentare, in alcuni particolari casi e rispetto alla media nazionale statunitense, la perdita di memoria addirittura di 2 anni.