Nei primi anni di vita, una corretta alimentazione dei bambini è fondamentale per la loro crescita e lo sviluppo.
Sappiamo che, soprattutto nel periodo dello svezzamento, occorre avere alcune accortezze per evitare che il bambino possa assumere abitudini alimentari sbagliate o soffrire di disturbi gastro-intestinali.
Poco sale e poco zucchero sono le regole base, così come l’uso di cibi freschi.
Ma cosa accade se il bambino risulta allergico o intollerante ad alcuni di questi alimenti e come accorgersene?
Vediamo come è possibile verificare eventuali allergie o intolleranze al lattosio.
Da cosa è causata l’allergia al latte?
Le cause dell’allergia alle proteine del latte non sono del tutto note, una dei motivi probabili riguarda la trasmissione attraverso il latte di sostanze nocive. In pratica assumendo del latte la mamma potrebbe trasmettere al proprio nascituro degli antigeni del latte vaccino attraverso la placenta.
Come si manifesta?
I principali sintomi sono dati, nelle forme acute di allergia, da nausea, vomito, dermatite e insufficienza respiratoria, mentre nelle intolleranze più lievi, gonfiore, meteorismo, feci scomposte.
Cosa fare?
Nel caso in cui si accerti una allergia al latte bisogna ovviamente eliminarlo dall’alimentazione insieme ai suoi derivati. Nel caso in cui sia la mamma ad allattare dovrà eliminare lei tutte le proteine di latte vaccino dall’alimentazione, altrimenti occorrerà sostituirle nella dieta del bambino.
I sostituti più facilmente recuperabili sono i prodotti a base di soia. In taluni casi si può pensare anche al latte d’asina o di capra che però presenta costi molto più elevati.
In generale questa forma di intolleranza viene comunque a sparire entro i primi 3 anni, con una percentuale dell’85%.