I princìpi della fitoterapia cinese, ovvero dell’utilizzo di erbe o estratti di piante in uso medicale e nel senso più ampio di mantenimento del benessere, sono correlati ai cinque elementi che governano la natura.
Ogni erba o pianta è caratterizzata da un proprio sapore che può essere ricondotto ad una macro-famiglia di elementi:
- Acido per l’elemento legno
- Amaro per l’elemento Fuoco
- Dolce per l’elemento Terra
- Piccante per l’elemento Metallo
- Salato per l’elemento Acqua
Questa distinzione non ha niente a che vedere però con quello che comunemente intendiamo come sapore, ovvero il gusto che sentiamo in bocca quando assaporiamo un pasto. Nella medicina cinese il sapore è più propriamente legato ai benefici che un determinato cibo o pianta genera nell’individuo.
I sapori acidi sono collegati alla produzione di liquidi e alla traspirazione; il sapore amaro calma e fortifica mentre il sapore salato ammorbidisce e spinge verso il basso. E’ quindi particolarmente associato ad alimenti che aiutano la stipsi e i gonfiori intestinali. Il sapore dolce riequilibra e affievolisce il dolore. I questo caso possiamo dire che il gusto e il sapore convergono, alzi la mano chi non ha curato delle pene proprio attraverso l’uso di dolci o con il cioccolato!
Infine il piccante aiuta a disperdere dall’organismo elementi esterni e patogeni.
A tutte queste doti associabili alle diverse erbe vanno però aggiunti i possibili effetti nocivi che un abuso potrebbe portare. L’eccesso di erbe “acide” può creare danni al fegato. Il sapore acido agisce sulle ossa ed è quindi sconsigliato in caso di disturbi alle articolazioni. Il sapore salato è invece sconsigliato se si hanno problemi circolatori. Infine l’eccesso di dolce è da evitare se non si vuole indebolire troppo la propria muscolatura.