Chi pensa che starsene al calduccio davanti al caminetto fosse la cosa migliore da fare nei rigidi inverni si sbaglia di grosso, almeno se ha nei progetti di perdere peso.
Secondo un recente studio americano, condotto dall’italiano Francesco Saverio Celi, provare brividi di freddo attiva un ormone in grado di stimolare i tessuti grassi del nostro corpo, per produrre calore.
L’ormone in questione si chiama Irsina ed è lo stesso che viene rilasciato durante l’allenamento e l’esercizio fisico e che ci aiuta a trasformare il tessuto adiposo bianco, che accumula grassi, in tessuto bruno, che brucia i suoi grassi migliorando il metabolismo.
Il rilascio di questo ormone quando rabbrividiamo (in proporzione all’intensità dei brividi) è innescato da una questione di equilibrio termico, cioè per fare in modo che l’organismo mantenga la sua temperatura interna.
L’équipe dei medici ha condotto dei test che hanno dimostrato che 10-15 minuti di brividi con passaggi repentini dai 18 ai 12 gradi hanno provocato un aumento di questo ormone equivalente a un’ora di esercizio fisico moderato.
Naturalmente gli sviluppi che si vogliono dare a questa ricerca potrebbero avere delle interessanti ricadute su malattie come diabete ed obesità. Si attendono quindi buone notizie in merito e, nel frattempo, meglio abbassare il termostato.
Da tenere a mente anche gli effetti tonificanti dell’acqua fredda, una bella doccia fredda, magari d’estate agisce come un vero e proprio tonico sulla pelle, con un immediato effetto tensore. Insomma, rifuggiamo bagni caldi, stufette, caminetti, palestre superriscaldate e rabbrividiamo un po’ di più, solo per il freddo però.