Chi di voi non si è mai ritrovato nel frigorifero qualche prodotto scaduto? Un vasetto di yogurt o un pacco di pasta fresca con la data di scadenza ormai passata non manca mai. Dispiace naturalmente gettare il cibo, dopo tutte le battaglie contro gli sprechi che si stanno intraprendendo negli ultimi anni.
Tuttavia è bene fare una distinzione riguardo le etichette ed un semplice dettaglio, la dicitura “preferibilmente”. Secondo quanto riporta il Decreto 181 sull’etichettatura, quando si legge su un prodotto “da consumarsi preferibilmente entro” si ha di fronte il termine minimo di conservazione, quindi “la data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione”.
Quindi, per capirci, se si mangia uno yogurt un paio di giorni dopo la data di scadenza, non succede nulla di grave, probabilmente avrà perso alcune caratteristiche di gusto, di aroma, nutrizionali, qualche fermento lattico vivo.
Quando sulle etichette c’è la dicitura più severa “da consumarsi entro” siamo di fronte a “prodotti preconfezionati rapidamente deperibili dal punto di vista microbiologico e che possono costituire, dopo breve tempo, un pericolo per la salute umana”. In questi casi dunque bisogna fare estrema attenzione alla data di scadenza ed evitare di consumare questi cibi scaduti.
Bisogna iniziare ad avere maggiore consapevolezza di ciò che si porta in tavola, ed iniziare un consumo critico. L’ideale naturalmente sarebbe l’acquisto ponderato di prodotti freschi, ma se non è sempre possibile, è bene fare molta attenzione alle varie diciture e quindi agli sprechi, per evitare di gettare nel cassonetto del cibo ancora buono.