Ice Bucket Challenge e SLA: quanto ha raccolto l’Italia?

di Redazione Commenta

Volete sapere quanto ha raccolta l’Italia in seguito all’iniziativa benefica Ice Bucket Challenge? Le famose secchiate d’acqua che persone VIP e meno VIP si sono lanciate per il bene della ricerca? Ebbene la cifra raccolta è stata 216mila euro.

Non staremo qui a dire se è tanto o se è poco, fatto sta che probabilmente dopo tutto il clamore mediatico qualcuno si è detto un po’ deluso. Tuttavia è complicato esprimere un’opinione in queste faccende dal momento che stiamo parlando di beneficenza, e allora proviamo semplicemente a fornire delle informazioni sulla ricerca nel campo della SLA.

La cifra raccolta, al di là delle delusioni, resta molto importante, ad esempio, perché consentirebbe all’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) di poter contribuire in maniera consistente nel contesto dell’AriSla, la Fondazione italiana per la ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica, il collettore messo in piedi nel 2008 insieme a Telethon, Fondazione Cariplo, Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport.

L’iniziativa infatti potrebbe, con la cifra raccolta, coprire due anni abbondanti di contributi, visto che l’impegno assunto è 100mila euro annui per cinque anni.

Purtroppo però, le cifre spese per la ricerca, ci riportano alla dura realtà, La Fondazione AriSla, principale organismo in Italia ed Europa dedicato a promozione, finanziamento e coordinamento della ricerca scientifica sul morbo di Lou Gehrig, ha investito in poco più di cinque anni 5 milioni 655mila euro pagando il lavoro di 54 gruppi di ricerca che coinvolgono 135 esperti attivi su 19 progetti diversi.

Cifre davvero importanti che ridimensionano l’entusiasmo per il successo di un’iniziativa benefica. Tuttavia questi numeri non devono spaventare se si vuole che la ricerca continui a fare il proprio lavoro. È necessario dunque porre questo campo fra gli interessi principali del governo e impegnarsi ancora di più nelle donazioni affinché le cifre raccolte possano dare almeno una boccata d’ossigeno ad un campo sempre più con l’acqua alla gola.

Ben venga l’Ice Bucket Challenge, ma attenzione a non far diventare il tutto una moda passeggera, un entusiasmo momentaneo urlato a gran voce, o peggio ancora, un’illusione, rendiamolo una spinta necessaria a porre, in maniera costante, l’attenzione su queste tematiche.

 

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