Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto comune tra i bambini, che si manifesta generalmente dopo aver mangiato e rappresenta il passaggio involontario di materiale gastrico nell’esofago. Molto spesso può esserci rigurgito.
Gli esperti dell’Ospedale Bambino Gesù affermano che il reflusso gastroesofageo:
È la conseguenza di un rilassamento di un anello muscolare che normalmente si chiude quando lo stomaco, ripieno di cibo, si contrae. In seguito alla mancata o completa chiusura, si determina un ritorno all’indietro del materiale ingerito, quindi il reflusso. La risalita di materiale gastrico è tuttavia associata anche a risalita di materiale acido, che può determinare irritazione ed erosioni della mucosa che ricopre le pareti dell’esofago, con evoluzione verso una condizione di esofagite e quindi verso le complicanze del reflusso gastroesofageo, che nel loro insieme vengono denominate come malattia da reflusso gastro-esofageo.
La buona notizia è che molto spesso questo fenomeno non necessita di terapia o approfondimenti diagnostici, questo nel caso in cui i sintomi sono semplicemente vomito o rigurgito, pianto insistente del bambino, provvisorio rifiuto del cibo e tendenza ad inarcare la schiena. In tutti questi casi possono bastare i regolari controlli pediatrici perché la situazione si risolve spontaneamente con la crescita.
I sintomi che andranno segnali al pediatra sono:
Rigurgito o vomito che si fanno più forti
Presenza di vomito di colorito verde o giallo-verde
Peggioramento del pianto e della condizione di benessere generale del bambino
Progressivo rifiuto dell’alimentazione
Riduzione della crescita
Persistenza di reflusso gastroesofageo dopo l’anno di vita
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