Il mal di testa è un disturbo molto diffuso che purtroppo non risparmia neppure i più piccoli.
Le cosiddette mezze stagioni rappresentano i periodi più critici per i bambini che soffrono di mal di testa, soprattutto in primavera e, come sottolineano gli esperti dell’Ospedale Bambino Gesù, tra marzo e giugno aumenta la frequenza degli attacchi di cefalea.
Questo succede perché chi generalmente soffre di cefalea è particolarmente sensibile a tutti cambiamenti, dagli sbalzi termici, tipici di questo periodo, all’alternarsi repentino di sole e pioggia, dalle modificazioni del ritmo sonno/veglia all’intensificarsi degli impegni scolastici, nel caso dei ragazzi che in questo periodo devono affrontare più interrogazioni o esami.
Queste le parole del Dottor Massimiliano Valeriani, responsabile del Centro Cefalee del Bambino Gesù:
In caso di cefalee ricorrenti la prima cosa da fare è rivolgersi al pediatra di famiglia per provare a capire se il mal di testa è espressione di emicrania (è così nel 60% dei casi), o sintomo di altre malattie come le infezioni delle vie aeree o di patologie cerebrali potenzialmente serie. Il secondo passo è contattare un Centro specializzato.
C’è da dire che l’emicrania è la malattia neurologica genetica più diffusa tra i piccoli e il sintomo più conosciuto è proprio il mal di testa, la cefalea per l’appunto. Pare che a soffrirne sia oltre il 40% dei bambini e in adolescenza il dato raddoppia, con circa l’80% di giovani che ne soffrono.
Ovviamente i trattamenti per questo disturbo sono i più diversi e variano in base alla diagnosi.
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